La "resa dei conti" in casa unionista alla fine non c'è stata. Anzi il movimento, stando alle posizioni assunte dal Conseil Fédéral, sembrerebbe più compatto di prima. Il Conseil di ieri sera, martedì 24 giugno, convocato per analizzare i risultati elettorali della lista "Vallée d'Aoste" che candidava al Parlamento europeo Aurelio Marguerettaz, ha promosso a larga maggioranza la scelta di apparentarsi con il Popolo della Libertà.
Con 72 voti a favore su 79 presenti è stato votato il documento finale in cui si ribadisce che "nonostante le difficoltà, il risultato prova la validità della scelta di apparentarsi al Popolo della Libertà e dimostra come il messaggio della lista Vallée d'Aoste sia stato largamente condiviso dagli elettori valdostani che hanno assicurato alla lista la stessa percentuale di voti ottenuta nelle europee del 2004".
Dal documento emerge quindi una lettura condivisa dell'esito elettorale nonostante la non elezione di Aurelio Marguerettaz condizionata in primis, secondo il Conseil, dal forte astensionismo che si è registrato anche in Valle d'Aosta. Ribadita anche la volontà di rilanciare "la collaborazione con i partiti e i movimenti che difendono gli interessi dei piccoli popoli di montagna e delle piccole realtà speciali in seno all'Italia e all'Europa" per evitare il pericolo dell'isolamento politico dell'Union Valdotaine.
La validità della scelta di apparentamento con il PDL ha convinto molti membri del Conseil Fédéral ma non tutti. Sul documento finale si sono astenuti gli aderenti all'area viériniana del movimento, mentre Christian Diemoz della sezione Uv di Saint-Martin ha votato contro. Nella stessa seduta Dino Viérin ha anche presentato un secondo documento bocciato dal Conseil Fédéral, in cui, in estrema sintesi, si ritiene che le elezioni europee non siano andate così bene così come non sia del tutto positiva la scelta di allearsi con il Popolo della Libertà.