“Eccoci qui, lasciatecelo dire: finalmente! Finalmente siamo riusciti ad organizzare questa serata!” gioisce Emanuele Colliard, capo del distaccamento dei vigili del fuoco volontari di Pont-Saint-Martin. Questo appuntamento era infatti previsto per gennaio 2020, in occasione dei 40 anni dalla fondazione del distaccamento, ma “per motivi che tutti sapete” ciò non è stato possibile.
Il libro, intitolato “Pont-Saint-Martin Les sapeurs pompiers dalle origini al 1980”, dell’editore Ennio Pedrini, è stato presentato venerdì sera, 10 settembre, al Palazzetto di Pont-Saint-Martin; ne sono stati letti dei brani con l’accompagnamento musicale del pianista Federico Ragionieri e ne è stata svelata la genesi.
L’idea di attuare una ricerca sui vigili del fuoco di Pont-Saint-Martin è nata da una chiacchierata avvenuta cinque anni fa tra Emanuele Colliard e Laura Decanale Bertoni, professoressa in pensione. “Pensavamo che ne sarebbe uscito un libretto di 20 pagine, poi grazie alla bravura, alla tenacia e alla professionalità di Laura abbiamo prodotto un libro di 150 pagine” spiega Emanuele.
E’ stato perlustrato prima di tutto l’archivio storico di Pont-Saint-Martin, ma con uno scarso esito. “Lì abbiamo trovato pochissimi documenti sui primi anni dei pompieri” testimonia Laura “però sorprendentemente abbiamo scoperto che nell’archivio storico comunale di Perloz erano conservate quattro buste storiche sui vigili di Ponte. Emanuele mi ha poi dato anche l’archivio storico del distaccamento”. Da qui, il materiale abbondava.
“Mi sono messa all’opera e mi sono resa conto che non potevo parlare dei pompieri in senso stretto, ma dovevo inserirli in un campo storico culturale più ampio che comprendesse il comune in cui operavano. Così la storia dei pompieri è diventata anche una piccola storia di Pont-Saint-Martin e dei suoi abitanti” osserva l’autrice. “Il ricordo di queste persone e situazioni diventa allo stesso tempo la storia dell’intera comunità” rimarca anche Paolo Samaritani, vicepresidente del Consiglio Regionale.“Man mano che cresceva il paese cresceva il distaccamento, si è evoluto con la sua comunità come anche gli altri distaccamenti della Valle d’Aosta” considera il vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Luigi Bertschy.
Questo distaccamento nasce alla fine dell’800, insieme ad associazioni aventi come primo scopo quello di aggregare la popolazione, tra cui il carnevale, la banda musicale e il Club Sportivo Lys. “A differenza di queste associazioni quella dei pompieri aveva aspetti particolari: svolgevano un servizio specializzato e moderno” nota Laura. Come annuncia il vicesindaco Fabio Badery, “non è un volontariato normale, ma un volontariato pericoloso, perché quando c’è un pericolo e gli altri scappano i vigili del fuoco arrivano, può essere una pianta, un’alluvione o un incidente. Suona la sirena e loro intervengono”. Erano presenti anche il giorno del bombardamento del centro storico (il 23 agosto 1944), come testimonia una fotografia.
Se ora chiamiamo loro abitualmente “vigili del fuoco” e non “pompieri” è per imposizione del fascismo, che nel 1938 sostituì questo termine considerato “troppo francese”, preferendo le origini romane del nome latino “vigiles”.
Nel 1947 erano otto i volontari attivi, successivamente messi poi in difficoltà da duri avvenimenti. Si dovrà infatti aspettare il 1977 per vedere una ripresa “grazie a cittadini sensibili che sentirono la necessità di ricostruire il distaccamento; il 23 marzo di quell’anno si riunirono presso il Bar Badery per una prima riunione aperta a tutti i cittadini” racconta Laura. “Qui si conclude la mia ricerca che vorrei fosse continuata da giovani e meno giovani.”
“Il distaccamento vive la sua storia attraverso questo libro, ma come tutti i nostri distaccamenti guarda al futuro” riconosce Bertschy. Uno dei progetti è quello di istituire una nuova sede. Inoltre, il distaccamento è alla ricerca di vigili volontari tra i 18 e i 40 anni.
“Speriamo che con queste ricerche anche i nostri figli e nipoti capiscano il passato per evitare che le nostre radici si perdano” aggiunge Samaritani.
“I vigili del fuoco sono un elemento che viene dato per scontato, se c’è un problema loro rispondono, a qualunque ora, qualunque giorno sia” riflette il vicesindaco “Come amministratore posso confermare che ci sono sempre: sono persone che sacrificano il loro tempo per aiutare gli altri. Un’opera come quella di Laura ci fa ripercorrere questo lungo tragitto di persone normalissime che decidono di rischiare”.
“Sono rimasta stupita dall’entusiasmo che Emanuele e tutti i pompieri hanno dimostrato nella collaborazione per la stesura di questo libro e nell’organizzazione di questa serata” dichiara Laura. Il libro è in distribuzione presso la sede del distaccamento di Pont-Saint-Martin, ed è anche possibile riceverlo via posta fuori regione.