Progetto Civico Progressista ai cinque consiglieri: “Date vita a un nuovo gruppo”

La risposta del Tavolo di Coordinamento di Pcp alla decisione dei cinque consiglieri di indicare Paolo Cretier quale nuovo capogruppo.
Padovani
Politica

L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz, il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e i consiglieri Antonino Malacrinò, Paolo Cretier e Andrea Padovani “sono cinque persone che agiscono a titolo personale e non certo a nome di Progetto civico progressista” e ancora “nessuno di loro è, di conseguenza, legittimato a fare il capogruppo di una coalizione come PCP, di cui non riconosce il ruolo, le regole, le indicazioni e con cui ha preso degli impegni che non rispetta”.

La risposta alla decisione assunta dai cinque di sfiduciare Erika Guichardaz e di indicare Paolo Cretier quale nuovo capogruppo arriva dal Tavolo di Coordinamento di Ppc, assieme all’invito a “dar vita ad un nuovo gruppo consiliare, con altra sigla”.

Nell’esprimere “rammarico, amarezza e disappunto” sulla decisione dei cinque consiglieri, il Tavolo di Coordinamento ricorda come “tutti i componenti della lista PCP alle regionali, per poter essere candidati, hanno sottoscritto un impegno formale ad individuare come gruppo consiliare il Gruppo allargato (GAR), che è composto non solo dai consiglieri eletti, ma anche dai primi due esclusi e da altre tre persone indicate dalle forze e dai soggetti politici sostenitori di PCP”. Il gruppo allargato si è riunito lunedì sera e “i 5 consiglieri non hanno nuovamente partecipato, ma hanno organizzato una riunione dei soli consiglieri che, per gli accordi interni di PCP, non aveva nessuna legittimità”.

L’altro impegno assunto dai consiglieri di Pcp, ricorda ancora il Tavolo di Coordinamento, è quello di “portare avanti il programma depositato ed anche a versare alla coalizione una quota prestabilita con percentuali specificate degli emolumenti consiliari. Un impegno che i 5 consiglieri non hanno rispettato, tanto che si sono autoridotti unilateralmente la percentuale dovuta ad un terzo di quanto si erano impegnati a versare”.

Per questo secondo i componenti del Tavolo di Coordinamento (Sarah Burgay, Carla Buzzelli, Gianni Champion, Paolo Cristallini, Raimondo Donzel, Carmela Fontana, Diego Foti, Luigi Giunta, Luca Peano
Fabio Protasoni, Elio Riccarand, Eugenio Torrione e Sabina Vuillermoz) le uniche a poter essere considerate “a pieno titolo rappresentanti di Pcp” sono le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli.

Infine il Tavolo esprime “il proprio disappunto per l’azione divisiva messa in atto, in contrasto con il grande sforzo unitario fatto per costruire PCP che nello scorso autunno è stato premiato dagli elettori. Anche nelle recenti elezioni amministrative in Italia il campo progressista ha ottenuto buoni risultati laddove ha saputo unire e tenere insieme sensibilità diverse”.

Paolo Cretier nuovo capogruppo di PCP

La decisione è arrivata lunedì in una riunione dei cinque consiglieri di Progetto Civico Progressista ed è stata comunicata all’indomani agli uffici del Consiglio regionale: Paolo Cretier è il nuovo capogruppo, Andrea Padovani il suo vice. E in linea con questa decisione martedì mattina alla riunione della conferenza dei capigruppo si è presentato Cretier, oltre alla convocata Guichardaz, ignara di quanto accaduto.

“E’ chiaro – spiega Andrea Padovani – che secondo noi Erika Guichardaz non ci può più rappresentare. Il gruppo rimarrà lo stesso, ma in quanto maggioranza del gruppo abbiamo deciso che dovesse esserci un altro capogruppo”.

La notizia della designazione di Paolo Cretier è arrivata soltanto martedì mattina alla capogruppo Erika Guichardaz. “Una decisione arbitraria visto che l’organismo previsto da PCP per le scelte inerenti il Consiglio al momento della candidatura e sottoscritto anche da tutti i candidati, e quindi anche dagli eletti, è il Gruppo Allargato Regionale, convocato ieri sera, a cui i cinque consiglieri firmatari non hanno preso parte” scrive in una nota la consigliera regionale.

“Come ben sanno il Presidente Bertin e gli altri firmatari, le cariche apicali di PCP sono frutto di accordi presi fra i soggetti promotori del progetto, vagliati nell’Assemblea di PCP e ratificati nel Gruppo Allargato Regionale.  – prosegue Guichardaz – Stupisce quindi che proprio i 5 consiglieri che violano gli accordi sia per quanto riguarda i contenuti programmatici, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari, rivendichino di rappresentare il progetto, a cui hanno ripetutamente dimostrato di non fare riferimento. Pertanto insieme alla collega Minelli non riconosco nessun nuovo capogruppo, non avendo l’organismo politico di riferimento previsto da PCP discusso della questione. Sorprende inoltre che proprio chi ha un ruolo di garante, come il Presidente Bertin, non rilevi il contrasto insito in questa nuova designazione, peraltro non ancora ufficialmente ricevuta”.

L’invito ai cinque consiglieri di Pcp è “a questo punto di fondare un nuovo gruppo consiliare”.

Nel pomeriggio di martedì la commissione regolamento ha sciolto il nodo. A comunicare la decisione è in una nota il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, fra i cinque consigliere di Pcp ad aver sfiduciato Erika Guichardaz, indicando Paolo Cretier quale nuovo capogruppo.

“In base al Regolamento – specifica Alberto Bertin, che presiede la Commissione, senza avere però diritto di voto -, ciascun gruppo comunica al Presidente del Consiglio il nominativo del Capogruppo, dell’eventuale Vicecapogruppo e le sostituzioni che eventualmente si verifichino nel corso della Legislatura. Visto che nel Regolamento non sono disciplinate le modalità di nomina ma solo quelle di comunicazione, la Commissione è stata chiamata a esprimere un’interpretazione su questo comma. Anche alla luce di un precedente analogo in un altro Consiglio regionale e di un parere del Ministero dell’interno dell’aprile 2021 espresso a richiesta di un Consiglio comunale, la Commissione Regolamento, in assenza di un’apposita disciplina regolamentare, ha statuito all’unanimità che per la nomina e la sostituzione del Capogruppo consiliare devono osservarsi le norme di carattere generale, vale a dire le regole democratiche che prevedono l’espressione del voto a maggioranza.”

 

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