Per i pazienti con sospetta sindrome Long Covid l’azienda Usl ha attivato un servizio di riabilitazione respiratoria e motoria, mediante un accordo contrattuale con una struttura privata accreditata operante in Valle d’Aosta.
“L’azione prevede l’attivazione di percorsi di riabilitazione cardio-respiratoria e motoria differenziati, a seconda delle esigenze e delle condizioni cliniche post-Covid dei pazienti colpiti da Sars-CoV2 che manifestano difficoltà respiratorie anche nel lungo periodo” spiega il Direttore della struttura semplice dipartimentale Pneumologia e Riabilitazione respiratoria, dottor Rodolfo Riva.
I pazienti che necessitano dei servizi di riabilitazione vengono selezionati dagli specialisti ospedalieri e inviati dal Reparto di Pneumologia, che definiscono la tipologia di intervento. Al termine del ciclo riabilitativo il paziente viene nuovamente valutato dal medico pneumologi, che dispone il termine della terapia o, se necessario, prescrive un nuovo trattamento. Gli altri pazienti vengono seguiti dall’ambulatorio di Pneumologia del Parini.
Ciascun trattamento prevede un ciclo di dieci sedute, da una a tre volte alla settimana, in programmi di lavoro di lieve, media ed alta intensità. Il paziente viene sottoposto ad una valutazione iniziale che prevede test specifici di analisi cinematica e test sulla stabilità. Successivamente si passa ai programmi di lavoro, che prevedono esercizi respiratori, posturali propriocettivi, rieducazione isocinetica.
“Dal mese di settembre sono stati trattati 24 pazienti, di cui 15 maschi e 9 femmine, con un’età media superiore ai cinquant’anni – conclude il dottor Rodolfo Riva – ed abbiamo potuto constatare, nella maggior parte di essi, notevoli benefici ed un recupero totale o quasi totale delle funzionalità respiratorie”.
Il programma, che ha preso il via nel mese di settembre 2021, è in fase di rinnovo e l’accordo contrattuale già stipulato sarà valido fino al mese di settembre 2022.
“Il programma rientra nelle attività che l’Usl intende approntare nei confronti dei pazienti con sospetta sindrome long covid – spiega il Direttore sanitario, dott. Guido Giardini – e nell’attenzione verso la loro rieducazione finalizzata alle normali attività quotidiane”.