“Siamo certi di essere in completa sintonia con Voi su tre temi – scrivono le associazioni al responsabili dell’Amministrazione regionale – la scelta delle tecnologie innovative meno impattanti per lo smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta; la necessità di adeguamento alle direttive dell'Unione Europea; l’unico rifiuto che non inquina e non costa è quello non prodotto”.
“Nel corso della visita alla discarica di Brissogne – scrivono ancora – abbiamo riscontrato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (RD) rifiuti non idonei, e rilevato l'utilità e la necessità di un impianto di selezione che ottimizzi la qualità della raccolta differenziata della plastica e la possibilità, in questo modo, di ottenere per intero i corrispettivi previsti dalla legislazione nazionale che vengono riconosciuti a fronte di percentuali di sostanze estranee sempre più ridotte. Con la raccolta capillare dell'umido e attraverso la realizzazione di un centro di compostaggio si potrebbe, inoltre, dare avvio e sperimentare questo tipo di trattamento”.
Le cinque associazioni, nel confermare il proprio impegno nel dare un contributo per favorire la sensibilizzazione dei cittadini in materia di riduzione dei rifiuti, fermano poi l’attenzione sul fatto che esistono altri scenari che non implicano necessariamente la combustione “e i costi relativi sono di esigua entità, con notevoli vantaggi economici per l'intera comunità”.