Lago di Lod: “Necessaria una corretta informazione sull’impianto idroelettrico”

Riceviamo e pubblichiamo la replica a Legambiente in merito ai progetti di realizzazione di due centraline sul lago di Lod a Chamois
Lago di Lod - Chamois
I lettori di Aostasera

Ritengo doveroso correggere il quadro distorto che Legambiente ed il Comitato Salviamo il lago di Lod, oramai da qualche mese, vogliono imporre all’opinione pubblica riguardo agli effetti che la realizzazione di due centraline avrebbero sul lago.

Il progetto nasce da una proposta del privato condivisa, anche in termini di partecipazione societaria, sia con l’amministrazione comunale sia con i cittadini di Chamois nel 2005 quando il Comune di Chamois assieme al proponente formalizzavano sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato la domanda di subconcessione per “… derivare dal torrente Chamois e dal lago di Lod …”; a questa istanza venne allegato il progetto che prevedeva di immettere e prelevare parte delle acque oggetto di concessione limitando l’oscillazione del lago a 54cm sotto il livello di massimo invaso, peraltro prevista di questa entità soltanto nel periodo tardo primaverile del mese di giugno.

Nel 2010 l’applicazione della legge Madia, che vietava agli Enti pubblici la costituzione di società miste per attività d’impresa, ha costretto il Comune di Chamois a rinunciare alla partecipazione diretta all’iniziativa; tuttavia, grazie ad una convenzione stipulata con il proponente, il Comune ha conservato la partecipazione a parte degli utili derivanti dalla produzione di energia.

Recentemente lo Stato incentiva l’autoconsumo con diverse forme tra le quali le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che l’Amministrazione comunale, grazie alla citata convenzione e in accordo con il proponente, intende formare venendo così ad offrire agli abitanti di Chamois l’energia elettrica ad un prezzo di 3-4 volte inferiore a quello di mercato grazie all’incentivo riconosciuto dallo Stato alle CER. Per questo motivo è importante utilizzare il lago come “pila” che conserva l’energia potenziale dell’acqua, per trasformarla in energia elettrica solo nei momenti in cui la CER ne ha bisogno o il lago è già al suo massimo livello di invaso.

Le condotte a servizio dell’impianto Mulino della Pila saranno utilizzate anche per l’ampliamento del comprensorio irriguo del CMF che fornirà acqua in pressione ad aree storicamente utilizzate a seminativo o pascolo ormai abbandonate da quasi un secolo.

Gli aspetti floro-faunistico e turistico legati alla tutela del lago non sono di certo stati trascurati dal proponente né tanto meno dalle amministrazioni comunali guidate dai tre sindaci che si sono avvicendati a Chamois; infatti il coinvolgimento del lago nel funzionamento dell’impianto idroelettrico, come detto, permetterà di limitare l’oscillazione del suo livello ad una cinquantina di centimetri a fronte di una variazione stagionale naturale di circa un metro. Peraltro la concessione regionale prevede ben 5 anni di sperimentazione durante i quali sarà facilmente possibile tarare il funzionamento dell’impianto.

Il livello del lago, a causa delle perdite per infiltrazione, varia notevolmente presentando due minimi uno invernale ed uno estivo, quest’ultimo con maggiori conseguenze negative sulla flora e la fauna in particolare acquatica (in estate l’acqua del lago ha superato i 16°C) oltre che sotto gli aspetti paesaggistico e turistico; problematiche, queste, che la realizzazione dell’impianto Mulino della Pila verrebbe a mitigare in maniera sostanziale apportando acqua fresca e mantenendone il livello sebbene con qualche oscillazione.

Il benefico effetto dell’impianto idroelettrico sarà particolarmente evidente in anni particolarmente siccitosi come questo, quando a causa delle scarsissime precipitazioni invernali gli afflussi derivanti dalla fusione della neve invernale riescono appena a compensare le perdite per infiltrazione ed il livello del lago non riesce a salire nonostante la stagione ordinariamente propizia.

Lago Lod
Lago Lod – Foto scattata il 29 aprile

Nella foto scattata il 29 aprile scorso il livello del lago è più basso di oltre 100 cm rispetto al suo massimo invaso e la presenza della neve del 1 aprile sulle sue sponde testimonia proprio il fatto che durante questo mese non vi è stato alcun innalzamento del livello come invece avviene ordinariamente in primavera.

Ritengo che quelli sopra esposti siano alcuni importanti elementi che caratterizzano un progetto polifunzionale, impostato sin dall’inizio sul coinvolgimento dell’Amministrazione comunale e della comunità stessa.

Ing. Andrea Gadin

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