Continuano gli appuntamenti della rassegna letteraria “Libri e Cin con Le Chateau”, organizzata dalla Libreria Briviodue, con un nuova presentazione lunedì 13 giugno alle 18. Protagonista dell’incontro Patrick Zanolli che parlerà del suo libro “Antoine Maquignaz”, edito da Le Château. Per coloro che acquisteranno la biografia è previsto un aperitivo con una piccola degustazione. A moderare l’incontro Nicola Alessi. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Il libro
Antoine Maquignaz nacque a Crépin, piccolo abitato di Valtournenche nel 1869, quattro anni dopo la conquista del Cervino ad opera di Edward Whymper, con il quale nel 1892, realizzerà una campagna alpinistica sul Monte Bianco. La sua vita è segnata dall’alpinismo al quale è destinato fin dalla giovinezza. Dopo la sua affermazione come guida d’alto livello nelle Alpi Occidentali, giunge la consacrazione a guida di fama internazionale grazie alle importanti spedizioni extraeuropee alle quali è chiamato a partecipare. Tra queste, la più importante fu realizzata nel 1897, con Sua Altezza Reale il Duca degli Abruzzi; assieme a Francesco Gonella, Vittorio Sella, Umberto Cagni, Filippo De Filippi e le guide Andrea Pellissier, Giuseppe Petigax e Lorenzo Croux, conquistò il Monte Sant’Elia, (5489m) in Alaska. L’impresa, considerata tra le più importanti di quegli anni, per la sua complessità e durata, suscitò stupore e ammirazione in tutto il mondo alpinistico. Nel 1898, sull’onda del precedente exploit, Maquignaz venne incaricato da Sir Martin William Conway come prima guida nell’esplorazione delle Ande Boliviane, Ande Argentine e Terra del Fuoco, dove furono realizzate importanti prime ascensioni. Il volume di Patrick Zanolli, grazie a notizie, documenti e foto inediti, ha il merito di ricostruire la storia e dare nuovamente luce alla figura del bisnonno Antoine Maquignaz, tra gli esponenti più importanti degli albori dell’alpinismo e soprattutto delle spedizioni sui monti extraeuropei, in un’epoca nella quale le esplorazioni in terre così lontane e inospitali, per la scarsità di mezzi tecnici e per la durezza delle situazioni affrontate, non può che essere definita eroica.