Un anno di reclusione, pena sospesa. E’ quanto ha patteggiato nella mattinata di oggi, martedì 13 settembre, Raphael Richard Bosonin, 23enne cittadino francese, ma residente in Valle d’Aosta. Il ragazzo, comparso dinanzi al Gup del Tribunale, era accusato di aver provocato due incidenti stradali, uno senza feriti e l’altro con conseguenze più gravi per i coinvolti, guidando in stato di ebrezza e, in un caso, senza fermarsi dopo il sinistro.
I fatti, per i quali l’imputato era anche stato arrestato, risalgono alle prime ore di sabato 25 giugno scorso, a Verrès e Pont-Saint-Martin. Stando a quanto accertato dai militari della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, il 23enne, alla guida della Fiat Sedici di proprietà della madre, aveva dapprima tamponato, attorno alle 2.30 a Pont-Saint-Martin, una Citroën. In quella occasione, per i Carabinieri, si era allontanato sulla sua vettura, senza prestare soccorso agli occupanti del mezzo urtato, che erano rimasti illesi.
Il secondo sinistro, un’ora dopo, si era verificato a Verrès, sulla Statale 26. In questo caso, dai primi rilievi dell’Arma era emerso che la Sedici aveva invaso la carreggiata opposta, andando a scontrarsi frontalmente con una Fiat Panda che sopraggiungeva, con due giovani a bordo. Illeso, l’arrestato era stato sottoposto all’alcol test, che aveva evidenziato un tasso di alcolemia oltre il doppio del limite consentito.
I due occupanti dell’altro mezzo erano stati soccorsi dal 118 e trasportati in ospedale, dove al conducente erano stati diagnosticati politraumi ed altre lesioni, con una previsione di guarigione in sessanta giorni, mentre il passeggero era stato ricoverato in prognosi riservata, per la serietà delle sue condizioni.
Dopo gli accertamenti di rito, il 23enne era stato arrestato, perché indiziato di lesioni stradali gravissime, a seguito di guida in stato di ebrezza. Nell’udienza di convalida, tenutasi due giorni dopo il fermo, il Gip, aveva disposto, a carico del ragazzo, la misura dei domiciliari (nel frattempo revocati). In quell’occasione, difeso dall’avvocato Corinne Margueret di Aosta, il giovane aveva ripercorso dinanzi al giudice quanto accaduto nella nottata dei fatti, in cui stava rientrando da Gressoney. Oggi, il patteggiamento, che ha chiuso il procedimento penale.
Una risposta
perchè per alcune persone mantenete l’anonimato e per altre spiattellate nome e cognome?