L’obiettivo è scalare Nanga Parbat, Broad Peak e K2 ma, nell’attesa e nella fase di acclimatamento, a François Cazzanelli e Pietro Picco – in spedizione insieme a Roger Bovard, Marco Camandona, Emrik Favre e Jérôme Perruquet è “scappata” una nuova via sulla leggendaria parete Diamir del Nanga Parbat.
Con le condizioni della montagna e il tempo in miglioramento, Cazzanelli, per la salita al Nanga Parbat, ha identificato una linea di cui non si avevano informazioni e che sembrava salibile fino a 6000m, con ricongiungimento alla più classica via Kinshofer. Valutati il livello di rischio come il crollo di seracchi e le condizioni della neve, assieme a Pietro Picco hanno intrapreso la salita. “Uno dei momenti più emozionanti della salita”, racconta Cazzanelli, “è stato ricongiungerci con i nostri compagni Camandona, Favre, Bovard e Perruquet saliti per la Kinshofer al Campo2 a 6000 metri”. La Via Kinshofer è stata poi utilizzata, da tutti, in discesa. “Abbiamo deciso di chiamare la via Valle d’Aosta Express in onore alla nostra Valle d’Aosta e all’Unione delle Guide Valdostane cui apparteniamo”. La salita è stata fatta in una lunga tirata dal campo base, da qui il nome “Express”.
La via Valle d’Aosta Express si sviluppa dapprima su un seracco verticale alla base, per poi proseguire su pendii nevosi sempre più ripidi. La parte finale, tecnicamente più difficile, è caratterizzata da lunghezze di misto che portano in cresta a 6000 metri a ricongiungersi con la Kinshofer, per un totale di 1800 metri di salita dal campo base, ad una quota in cui l’aria sempre più rarefatta rallenta notevolmente la progressione.
Il gruppo ha previsto di passare qualche notte in alta quota per acclimatarsi prima del tentativo alla vetta del Nanga Parbat (8126m) previsto nei prossimi giorni.