Le persone in isolamento domiciliare in Valle d’Aosta, ad oggi, sono 1.658, facendo segnare un +565 di variazione sulla settimana scorsa. I ricoveri nei reparti Covid del “Parini”, sono invece 24, con un’oscillazione di +5 rispetto a sette giorni fa. Rimane vuota la rianimazione, in cui non è presente nessun paziente, mentre rispetto al venerdì scorso il bollettino regionale fa segnare un decesso, avvenuto ieri.
Riguardo i contagi, nelle ultime 24 ore il report stilato con dati Usl ha visto 197 nuovi positivi – segno dell’alta diffusività della cosiddetta “variante Omicron 5” –, mentre le persone guarite sono 26.
Anche per questo la Regione cerca di correre ai ripari, e in una nota inviata agli Enti locali dal Presidente Erik Lavévaz si legge che “considerati i numerosi eventi e manifestazioni che si terranno, diffusamente, in tutto il territorio valdostano, in accordo con l’Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, sono a richiamare l’attenzione di tutti i Sindaci e degli operatori economici, chiedendo un ulteriore sforzo di sensibilizzazione di residenti e turisti”.
“A tale proposito – aggiunge Lavévaz –, sarà necessario ricordare l’importanza di adottare adeguate ed elementari misure di prevenzione, come ad esempio l’igiene delle mani e, in occasione di grandi aggregazioni, sarà fondamentale raccomandare caldamente l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, in particolare delle mascherine di tipo Ffp2” per le manifestazioni al chiuso.
Esclusa, per il momento, l’attivazione di ulteriori reparti Covid
Sette giorni fa la situazione parlava di 1093 positivi in isolamento domiciliare e 19 ricoverati. “Avremmo voluto chiudere il reparto Covid 1” spiegava Guido Giardini, direttore sanitario dell’azienda Usl “per andare avanti con il solo reparto di malattie infettive, ma con questi numeri non è possibile.”
L’età media dei ricoverati si aggira intorno agli 80 anni: “Arrivano con sintomi Covid polmonari abbastanza blandi e sono gestibili grazie al vaccino, l’altra metà sono persone che hanno il Covid associato ad altre malattie, i cosiddetti casi centauro”. Il direttore sanitario escludeva poi la necessità di attivare ulteriori reparti Covid.
Fra ferie programmate e contagi fra il personale sanitario “abbiamo una quindicina di casi che poi guariscono e se ne aggiungono altri”, aggiungeva Giardini, con l’Usl che non conta neppure, al momento, di ricorrere ad una riduzione dell’attività ordinaria, così come già fatto da altre regioni: “L’attività chirurgica è stabile, abbiamo le solite tre sale operatorie al giorno, che avevamo già nell’estate del 2019. Lavoriamo bene anche con il Day Hospital e Day Surgery”.
Le Usca continuano a seguire le persone più a rischio, gli over 80 e i malati cronici sopra i 65 anni, mentre il Dipartimento di prevenzione “fa un check quotidiano che poi passa all’area territoriale”. Venerdì scorso il Covid Hotel è tornato ad ospitare un turista straniero, impossibilitato ad isolarsi nell’albergo dove risiedeva. “La raccomandazione – concludeva Giardini – è di non rimandare la quarta dose, ma di farla appena possibile”.
4 risposte
Qualcuno ha capito perché il presidente della regione fa un appello invece di fare un’ordinanza?
Se la legge non gli dà i potrei di ordinare l’uso delle mascherine vuol dire che l’argomento non gli compete…
A questo punto potrebbe anche raccomandare di non fumare e mangiare meno grassi per ridurre il rischio di infarto….
Vero! Tridosati ! Ma soprattutto chi è che si fa ancora i tamponi? E perché?
abbiate il coraggio di dire che sono tutti tridosati !!
Ormai… potevano avere anche 4 dosi o 5, ma dopo tutto sto tempo sai che fine han fatto gli anticorpi?