Mufloni in Valle d’Aosta? E’ vero, non è una “bufala” e il motivo della loro presenza non è nemmeno il bisogno di una piccola vacanza oltre confine.
Il muflone, animale tipico delle isole mediterranee, si trova anche nella vicina Alta Savoia, ma gli esperti della Direzione regionale flora, fauna, caccia e pesca tendono a escludere l'ipotesi di una migrazione spontanea. La coppia di esemplari, probabilmente introdotta illegalmente, è stata infatti notata da poco più di un mese in Val Veny, ai piedi del Monte Bianco.
Il muflone, animale tipico delle isole mediterranee, si trova anche nella vicina Alta Savoia, ma gli esperti della Direzione regionale flora, fauna, caccia e pesca tendono a escludere l'ipotesi di una migrazione spontanea. La coppia di esemplari, probabilmente introdotta illegalmente, è stata infatti notata da poco più di un mese in Val Veny, ai piedi del Monte Bianco.
La Regione teme però che il suo insediamento possa creare problemi all'equilibrio della fauna locale e ha deciso l'abbattimento dei capi avvistati, per i quali è stata tentata più volte la cattura, ma con esiti negativi.
I rischi della presenza sul territorio di questo animali riguardano in modo particolare il tipo di brucamento “che tende a distruggere i pascoli di cui si nutre, creando notevoli danni agli allevamenti bovini e ovi-caprini, che si troverebbero privi del necessario sostentamento durante i mesi estivi”, spiegano dalla Regione. Il "piano di controllo" è stato deciso dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta, dopo il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ozzano nell'Emilia.
I rischi della presenza sul territorio di questo animali riguardano in modo particolare il tipo di brucamento “che tende a distruggere i pascoli di cui si nutre, creando notevoli danni agli allevamenti bovini e ovi-caprini, che si troverebbero privi del necessario sostentamento durante i mesi estivi”, spiegano dalla Regione. Il "piano di controllo" è stato deciso dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta, dopo il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ozzano nell'Emilia.