AIDS: in Valle tre nuovi casi conclamati nell’ultimo anno

Il 1° dicembre Giornata Mondiale della lotta all’Aids. Le persone viventi in Valle con infezioni da HIV risultano essere poco meno di 115 e il 90% di queste è seguito dall’ambulatorio valdostano ed è in terapia antiretrovirale con ottime risposte.
Società
Persone spesso inconsapevoli del rischio, di 30-40 anni, di entrambi i sessi, etero, omo e bisessuali, italiani e stranieri sessualmente attivi”. E’ l’identikit del nuovo sieropositivo tracciato dal Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità. In Valle d’Aosta nel 2009 il numero di nuovi casi di AIDS conclamati sono stati 3 e dal 1990 ad oggi si registra un aumento di nuovi riscontri di infezione da HIV: si tratta di 10 persone, 7 maschi e 3 femmine, dei quali 8 hanno contratto l’infezione per via eterosessuale, 1 per rapporti omosessuali e 1 che riconosce come fattore rischio la tossicodipendenza. 3 sono stranieri residenti in Valle d’Aosta. L’età è compresa fra i  29 e 66 anni. I dati sono forniti dall’USL della Valle d’Aosta in occasione della Giornata Mondiale della lotta all’Aids, che si celebra il 1° dicembre, data che si riferisce al primo caso di Aids diagnosticato nel mondo, nel lontano 1981. Da allora il virus ha ucciso 25 milioni di persone, oggi sono 33 milioni gli individui con Aids nel mondo.
La fotografia fornita dall’USL si concentra sulla diffusione dell’Aids nella nostra regione negli ultimi 20 anni. In particolare dal 2001 al 2009 le persone viventi in Valle con infezioni da HIV risultano essere poco meno di 115 e il 90% di queste è seguito dall’ambulatorio valdostano ed è in terapia antiretrovirale con ottime risposte. Uno solo dei pazienti sieropositivi noti è deceduto nel 2009. “Questa buona risposta alla terapia – spiega l’USL – e il persistente incremento del riscontro di nuovi casi determinano anche in Valle d’Aosta come in resto di Italia un aumento dei soggetti viventi con infezione da HIV e quindi del “serbatoio“ d’infezione”.
Nel 67% dei casi in Valle la via di infezione da virus dipende da rapporti eterosessuali, nel 17% omosessuali/bisex e nel 12% da tossicodipendenza.

L’identikit dei pazienti valdostani ricalca quello disegnato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Attualmente, nel nostro Paese sono circa 170-180 mila le persone con infezione da HIV, di cui circa 22 mila con Aids conclamato. Nel 2009 si registrano circa 4000 nuovi riscontri di  infezione da HIV mentre il numero di nuovi casi di AIDS è  pressoché  stazionario, circa 1200.
Spesso chi è sieropositivo non lo sa e il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità  stimano che  i nuovi casi di infezione diagnosticati siano solo la punta dell’ iceberg di un fenomeno più ampio e che in Italia un sieropositivo su quattro non sappia di essere infetto. Grazie alle nuove terapie antiretrovirali la sopravvivenza dei colpiti è maggiore e si riduce la mortalità delle persone sieropositive.

Non dobbiamo perdere di vista il fatto che l'Hiv/Aids è ancora uno dei principali killer prevenibili nel mondo – sostiene il Albert Lanièce, Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali – Bisogna proseguire nelle scuole le attività di informazione, di conoscenza e di prevenzione. Ritengo che un’opera d’informazione e prevenzione corretta debba essere potenziata, la prevenzione resta la prima e più importante arma contro l'AIDS perché una volta contratta la malattia, le possibilità di un decorso mortale sono ancora altissime, nonostante l'impegno della ricerca medica”.

Nel nostro Paese, grazie al progresso delle cure ed alla ricerca farmaceutica l’Aids fa registrare meno casi conclamati, meno decessi, ma aumenta in maniera esponenziale la sua diffusione – Afferma Stefania Riccardi direttore generale dell’Azienda Usl – Per questo motivo anche l’Azienda Usl della Valle d’Aosta è operativa nel promuovere campagne di comunicazione e nell’attivare, attraverso molteplici canali di informazione e di comunicazione, forme di prevenzione e di promozione dei corretti comportamenti, con l’obiettivo di sensibilizzare le diverse fasce di popolazione a rischio".
L’Usl ricorda infine che ha attivato, presso la struttura di Malattie infettive, l’ambulatorio per l’Hiv, dove è possibile effettuare il test, gratuito ed assolutamente anonimo.

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