Sovraffollamento treni, Lavevaz: “Il Piemonte deve fare uno sforzo”

"Impensabile che ci sia l’assalto dei nostri treni. Il servizio è gestito e pagato dalla Valle d’Aosta, non può diventare un servizio suburbano per  Torino". Così il presidente della Regione risponde ai disagi segnalati su alcuni treni fra Aosta e Torino.
Treno pont-saint-martin - Aosta
Politica

Qualche sforzo lo deve fare anche il Piemonte, è impensabile che ci sia l’assalto dei nostri treni. Il servizio è gestito e pagato dalla Valle d’Aosta, non può diventare un servizio suburbano per  Torino”. Il Presidente della Regione e assessore ad interim ai trasporti Erik Lavevaz risponde così in Consiglio regionale ad alcune iniziative della minoranza che tornano ad accendere i riflettori sul sovraffollamento dei treni in alcuni orari. 

“La situazione varia molto da giorno a giorno, ci sono tante variabili che si intrecciano in modo imprevedibile. – sottolinea Lavevaz – I treni sono omologati per un certo numero di posti a sedere e un certo numero di posti in piedi. E’ di tutta evidenza che non sia l’optimum viaggiare in piedi e il miglior servizio che si possa dare, ma non è fuori legge”. 

Fra i servizi  “più affollati” fra Pont-Saint-Martin e Aosta c’è il regionale veloce che arriva ad Aosta alle 7.20, un bimodale in singola composizione – in 6 giornate di settembre il numero di passeggeri è stato più alto dei posti a sedere –  e il regionale con Minuetto che arriva ad Ivrea alle 14.40 (4 i giorni sovraffollati a settembre).

Più importanti i disagi sui 24 treni giornalieri fra Aosta e Torino, oggetto anche di un servizio da parte di Capitan Ventosa di Striscia La Notizia. “La Regione è consapevole che ci sono molti convogli dove i passeggeri viaggiano in piedi, soprattuto in territorio piemontese, nella tratta fra Torino e Chivasso. Molto spesso gli utenti di Chivasso preferiscono usare i nostri mezzi perché vanno diretti a Porta Susa”.
Su altri servizi, segnalati come problematici dal consigliere di Forza Italia Vda Pierluigi Marquis, Lavevaz si è impegnato a verificare le informazioni.

Fra le possibili soluzioni ai problemi, il Presidente della Regione ricorda l’arrivo di nuovi treni bimodali di Trenitalia. “Abbiamo poi fondi statali che dobbiamo impegnare da qua a fine anno per l’acquisto di nuovi treni, ne stiamo discutendo, in prospettiva dell’elettrificazione per avere dei bimodali più grandi”. Nell’immediato è stato invece concordato con Trenitalia il raddoppio, quando possibile, del treno 2713 che arriva ad Aosta alle ore 7.20. “E’ già fatto nel mese di settembre, nei giorni 1, 13 e 15, laddove si poteva lo si è attuato”. 

Esclusa invece da parte del Presidente la possibilità di reintrodurre la rottura di carico per non penalizzare l’utenza valdostana. 

Sulla questione penali per il 2021, i dati ancora in fase di analisi, rivelano ad oggi il mancato raggiungimento da parte di Trenitalia degli obiettivi di puntualità, mentre per affidabilità e capienza non ci sarebbero problemi.

Una risposta

  1. Ed ecco il solito giochino del politicante di turno. Ossia quello dello scaricabarile sulle responsabilità, di un servizio assolutamente non all’altezza di una Regione Autonoma e a Statuto Speciale (purtroppo più di 50 milioni di euro, sono stati spesi per acquistare tali treni assolutamente non adeguati).

    Perché la Regione Autonoma delle Valle d’Aosta, non vuole invece ammettere il suo errore palese di non aver calcolato minimamente che, tali convogli, andavano strutturati molto più capienti. Proprio per il semplicissimo ed elementare fatto che, questi, obbligati a transitare sulla linea a gestione del Piemonte. E dunque con l’aggiunta dell’utenza piemontese?

    Ma i nostri supereroi politicanti valdotain, come pensavano che tali convogli arrivassero a Torino, se non transitando, appunto, sulla linea a gestione del Piemonte?

    Ma oltre al disgustoso ed inaccettabile disservizio, tutto ciò, non è anche un probabile danno erariale. Visto le ingenti risorse pubbliche, per l’acquisto di tali treni?

    Povera Valle d’Aosta…

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