Una donna avventurosa e misteriosa, una femminista, una rivoluzionaria, un’attrice. Tina Modotti è stata tante cose, ma soprattutto è stata una fotografa di grande talento che attraverso le sue immagini è stata capace di raccontare con uno sguardo unico e moderno la vera essenza di uomini, donne e territori. Tuttavia, la vita tumultuosa di Tina Modotti vissuta tra il gli Stati Uniti e il Messico è stata spesso anteposta al suo lavoro artistico. Dall’esigenza di renderle giustizia riportando la fotografia in primo piano, è nata la mostra “Tina Modotti. La genesi di uno sguardo moderno” che dall’ 11 novembre al 12 marzo 2023 occuperà gli spazi del Centro-Saint-Bénin di Aosta.
Nata a Udine nel 1896, Tina Modotti ha vissuto una parte significativa della sua vita in Messico dove, grazie al suo talento, è riuscita a farsi strada nella fotografia, un campo che all’epoca era prettamente maschile. L’esposizione a lei dedicata, promossa dall’Assessorato Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, è a cura di Dominique Lora e Hector Manuel Orozco Velázquez, in collaborazione con Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle d’Aosta.
La mostra ha aperto le sue porte al pubblico venerdì 11 novembre, alla presenza degli organizzatori e dell’ambasciatore del Messico in Italia che ha definito l’esposizione: “Un atto di giustizia nei confronti di una grande donna italiana il cui lavoro merita di tornare in Italia ed essere conosciuto dal pubblico”.
Attraverso 102 scatti in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia e dalla Fototeca Nazionale di Città del Messico, la mostra vuole “rendere omaggio allo sguardo moderno che Tina ha saputo dare attraverso la sua macchina fotografica”, come ha spiegato, durante la serata, il curatore Hector Manuel Orozco Velázquez.
All’apertura della mostra erano presenti tanti appassionati e curiosi che hanno invaso il centro espositivo per poter ammirare da vicino le opere della donna che ha occupato e occupa tutt’oggi un posto fondamentale nel panorama della fotografia internazionale. L’Assessore ai beni culturali, turismo, sport e commercio Jean-Pierre Guichardaz ha introdotto così l’esposizione: “Siamo qui a celebrare una donna di grande carattere, una rivoluzionaria e una femminista che non ha rinunciato a mostrare la maternità nelle sue più intime sfaccettature”. Ad accompagnare la serata, le melodie di Sergio Pugnalin che con la sua voce e la chitarra in mano ha trasportato i visitatori nelle atmosfere del centro America, partendo dal noto valzer tradizionale “Maria Bonita” fino a una rivisitazione della celebre “Cucurrucucú Paloma” di Tomas Méndez.
Nel percorso espositivo trovano spazio i famosi reportage sulle classi lavoratrici e sui movimenti rivoluzionari, ma anche le fotografie ai fiori, i ritratti delle donne tehuane e le immagini che documentano le condizioni di vita delle popolazioni indigene. A queste si aggiunge un docufilm che in circa un’ora racconta l’intensa vita di Tina Modotti.
Info e biglietti
Ingresso gratuito per i minori di 25 anni.
La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Orario di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.