Istituto Manzetti, 14 milioni per demolirlo e ricostruirlo

Approvato il progetto di fattibilità tecnico ed economica. La proposta prevede un piano interrato che ospiterà l’aula magna, laboratori, depositi e archivi, un piano terreno in continuità con lo spazio pubblico esterno, destinato ai servizi amministrativi e alle aule speciali, quattro ulteriori piani per le aule e una palestra a doppia altezza posizionata al quarto piano.
Rendering Manzetti
Scuola

Serviranno almeno 14 milioni di euro per demolire e ricostruire l’edificio scolastico Manzetti ad Aosta. La Giunta regionale ha approvato oggi il Progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo ai lavori di ristrutturazione, per adeguamenti normativi, della scuola.

Rendering Manzetti
Rendering Manzetti

La proposta progettuale prevede un piano interrato che ospiterà l’aula magna, laboratori, depositi e archivi, un piano terreno in continuità con lo spazio pubblico esterno, destinato ai servizi amministrativi e alle aule speciali, quattro ulteriori piani per le aule e una palestra a doppia altezza posizionata al quarto piano.

Rendering Manzetti
Rendering Manzetti

“La realizzazione del nuovo istituto Manzetti – evidenzia l’Assessore Carlo Marzi- pone al centro il suo rapporto con la città attraverso la creazione di una nuova piazza e di nuovi percorsi fruibili che dopo lungo tempo collegano l’area del Saint-Benin al cuore del centro storico del capoluogo, con un’immagine rinnovata che riporta questa parte storica della città in relazione diretta con la popolazione e nuovamente al centro delle dinamiche culturali e sociali”.

Il nuovo fabbricato, che sarà energeticamente molto performante e “quasi” autosufficiente, permetterà all’ex priorato Saint-Bénin –  in futuro sede didattica del Convitto Federico Chabod –  che oggi risulta sacrificato, la conquista della scena principale sullo spazio pubblico.

Entro l’anno verrà avviata la procedura per l’affidamento della progettazione definitiva.

“La politica di edilizia scolastica – prosegue l’Assessore Luciano Caveri- deve tener d’occhio la situazione delle scuole secondarie di secondo grado di Aosta fra lavori in corso come il Liceo Scientifico di Viale Conseil des Commis e scuole da rifare come appunto il Manzetti e le ex Magistrali di via Torino. Si tratta di avere scuole sempre più sicure e dotate di spazi e tecnologie indispensabili al giorno d’oggi. Il disegno ormai completato dovrà tenere conto delle esigenze della Scuola valdostana del futuro”.

Una risposta

  1. ancora una volta nei progetti mega galattici di nuovi edifici pubblici si prevede di collocare gli archivi nelle cantine… così le alluvioni potranno demolirli più facilmente. Non so perché non si obbligano i progettisti a seguire almeno un paio di ore dedicate alla conservazione degli archivi. soprattutto quando si progettano edifici NUOVI. Un conto è, infatti, dover adattare edifici vecchi alle esigenze di conservazione degli archivi, un altro conto è ignorare questa realtà banale, che più banale non si può “archivi in cantina= distruzione assicurata”. Così, succede poi, che al primo evento alluvionale ci si trova di fronte, sconcertati, a tonnellate di carte galleggianti e spappolate. E poi magari – ciliegina sulla torta, si aggiunge l’ordine dato dall’astuto funzionario del momento di buttare tutto l’archivio in discarica…

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