Dopo aver chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, è chiamato a comparire il prossimo 13 dicembre, dinanzi al Gup del Tribunale, il 56enne accusato di detenzione illecita di sostanza stupefacente, per aver ricevuto – lo scorso settembre – un flacone di Gbl (gamma-butirrolattone), più conosciuto come “droga dello stupro”. La consegna con il pacco che conteneva il recipiente (per un totale di 250 ml di liquido) era avvenuta in settembre a Courmayeur, dove l’uomo – che vive in Veneto – si trovava come lavoratore stagionale, alle dipendenze di un albergo. Per il 56enne, al momento dell’arrivo (dall’Olanda) del liquido, erano anche scattate le manette.
Analoga sorte era toccata ad un 29enne, che risiede nella cittadina ai piedi del Bianco, cui pochi mesi prima – in giugno – erano stati recapitati due flaconi, per un totale di 750 ml della sostanza, sempre comprata online. Anche in questo caso, all’arresto – con la medesima contestazione dell’altro caso – è seguito l’iter processuale, che si è però già completato. Il 5 ottobre scorso l’uomo ha patteggiato 1 anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa) e 400 euro di multa. Il liquido sequestrato nelle due operazioni, le prime riguardanti questa sostanza in Valle, viene considerato dalla Polizia equivalente a 1.800 dosi di “droga dello stupro”.
Le indagini sugli acquirenti nella nostra regione sono state svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta. Saputo delle spedizioni, i poliziotti hanno organizzato appostamenti per verificare che i destinatari ricevessero i pacchi dai corrieri che li trasportavano, per procedere ai due arresti. L’attività investigativa sulla Gbl è stata al centro di un’ampia inchiesta della Polaria di Fiumicino, coordinata dalla Procura di Roma. Mercoledì scorso sono scattati sette arresti in varie località italiane, con 60 perquisizioni domiciliari, in 45 province. Dall’inizio delle investigazioni, da cui hanno tratto origine i fermi in Valle, sono stati compiuti 87 arresti e sequestrati 200 chili di sostanza.