E’ stato rintracciato giovedì scorso, mentre passeggiava ad Aosta, città dove alloggiava in un b&b, alternando da tempo i soggiorni tra i monti con periodi in Calabria, sua terra d’origine. E’ finito così in manette (ed è stato posto ai domiciliari) un pregiudicato 31enne, originario di San Giorgio Morgeto, che era ricercato perché ritenuto responsabile di aver incendiato, nel cortile degli uffici del comune in provincia di Reggio Calabria, un’auto di servizio della polizia locale.
La vettura era andata completamente distrutta e, nonostante l’intervento dei Vigili del fuoco, le fiamme avevano anche danneggiato i muri della sede municipale. Le investigazioni sull’episodio, risalente alla notte tra il 21 e 22 aprile scorsi, erano state condotte dai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, partiti dall’analisi delle immagini dell’impianto di videosorveglianza comunale, ed hanno condotto a formare un insieme probatorio ritenuto rilevante dalla Procura, che ha quindi chiesto al Gip del Tribunale di Palmi (ottenendola) l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico del 31enne.
I militari avevano anche sottoposto a perquisizione un domicilio del sospettato, rinvenendo dei guanti intrisi di benzina e dei vestiti, dai loghi ripresi dalle telecamere della videosorveglianza. Per l’esecuzione dell’ordinanza, visti gli accertamenti condotti sull’uomo, che evidenziavano periodi trascorsi in Valle, sono entrati in campo i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo Aosta e della stazione del capoluogo regionale, che lo hanno individuato, applicandogli i “domiciliari” nella struttura in cui soggiornava.
Le indagini sull’accaduto non sono ancora chiuse e la contestazione mossa attualmente al 31enne tiene anche conto del rischio che l’incendio dell’autovettura potesse propagarsi all’edificio comunale. Secondo quanto emerso al momento dell’arresto in Valle, il pregiudicato si era allontanato dall’Italia dopo i fatti ed aveva in programma di recarsi nuovamente all’estero. La posizione dell’uomo sarà ora definita nello sviluppo dell’iter processuale.
Una risposta
Quel filo che lega la Valle D’Aosta alla Calabria saudita