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Le sfide ambientali al centro della nuova programmazione Alcotra

Interreg Italia-Francia Alcotra. Il lancio della nuova programmazione 2021-2027 a Courmayeur e Chamonix. Si è parlato di cambiamenti ambientali e dei timori legati alla chiusura programmata del Tunnel del Monte Bianco.
Politica

 

La chiusura programmata del Tunnel del Monte Bianco desta preoccupazione tra le autorità pubbliche. È quello che è emerso ieri, lunedì 28 novembre, nel corso della tappa di apertura delle iniziative del programma Alcotra 2021-2027.

“Quello che si prospetta per il tunnel, è uno dei grossi problemi che avremo nei prossimi anni e che già abbiamo avuto quest’estate, terribile per il nostro comune, dove 24 giorni su 31 la coda per il traforo arrivava in paese. Questo ha portato a varie difficoltà, come quella di raggiungere le abitazioni o quella riscontrata dalle ambulanze nel prestare soccorso.” Ha commentato il Sindaco di Courmayeur Roberto Rota. “Dobbiamo lavorare per aprirci, non essere chiusi. Spesso i popoli alpini erano confinati infondo alle valli, tendendo a chiudersi piuttosto che ad aprirsi. Invece, questi progetti in cui siamo obbligati a collaborare con altri ci aiutano ad avere uno sguardo aperto sul mondo e a migliorare le qualità di vita di chi ha scelto di continuare a vivere in montagna.” Mentre l’Assessore regionale Luciano Caveri, dal canto suo ha evidenziato:” “Il Monte Bianco è un asse essenziale, i francesi non vogliono il raddoppio sul posto del traforo. Bisogna rendersi conto del fatto che non li convinceremo perché il peso della comunità di Chamonix è importantissimo in Francia e il primo ministro non vuole il raddoppio. Dobbiamo metterci in testa che oggi bisogna cominciare a pensare ad una gestione dell’emergenza con la chiusura di 3 mesi per 18 anni e a fare un’infrastruttura nuova, solo per i TIR che sia più in basso, più lunga e che non vada a toccare il territorio francese nelle zone più delicate e la nostra conca della Valdigne. Il Torino-Lione arriverà nel 2033-2034, questa infrastruttura non caricherà tutte le merci che transitano verso l’arco alpino, quindi bisogna oggi reagire sapendo che negli anni 50 hanno immaginato un traforo e noi oggi dobbiamo immaginare un traforo nuovo all’altezza della situazione.”

Alcotra 2021-2027

Tutela ambientale e trasporti sono temi legati a doppia mandata l’uno all’altro. Ecco perché, oltre alle suggestioni relative alla chiusura programmata del Tunnel, le riflessioni sui cambiamenti climatici, gli effetti prorompenti riscontrati su tutto l’arco alpino e la ricerca di soluzioni valide e concrete per arginare il problema, hanno  fatto da fil rouge del Café Citoyen organizzato in occasione dell’apertura del programma Alcotra 2021-2027.
Immersi nel bianco terso della stazione Pavillon alla Skyway Monte Bianco politici, stampa e una delegazione di studenti del Liceo Linguistico di Courmayeur si sono cimentati in un’accesa discussione presieduta da un pool di esperti.

L’incontro è stato presieduto dall’Assessore agli Affari Europei Luciano Caveri, da Nicolas Daragon, vice-presidente di Auvergne Rhône-Alpes, da Andrea Benveduti, assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, da Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte e dal Sindaco di Courmayeur Roberto Rota.

Gli obiettivi del programma

“Il programma Alcotra durerà fino al 2027, 7 anni di contratto tra le nostre due regioni. 187 milioni di euro di fondi europei investiti in un programma la cui realizzazione è stata giudicata esemplare, piuttosto raro per i programmi Interreg.” ha dichiarato Nicolas Daragon. “ Ci sono diverse priorità, tra le quali il surriscaldamento climatico. Sosterremo in primo luogo i progetti finalizzati alla gestione dei rischi, poiché abbiamo constatato che il surriscaldamento globale provoca una moltiplicazione delle frane. Porremo un’attenzione particolare anche alla gestione delle risorse idriche legate alla fusione precoce della neve e alle questioni legate alla siccità.”
Dei 184 milioni stanziati per il programma, solo 59,6 verranno investiti per rispondere alle sfide ambientali. Infatti, 34,1 milioni verranno investiti nella ridinamizzazione dell’economia nello spazio ALCOTRA, altrettanti verranno spesi per sperimentare nuove forme di cooperazione territoriale, 6,8 verranno devoluti al superamento degli ostacoli transfrontalieri e 35,8 verranno utilizzati per rispondere alle conseguenze della crisi sanitaria. Per ciò che riguarda la sanità e il bilinguismo, il  Vice Presidente di Auvergne Rhône-Alpes ha rimarcato:” Sappiamo che da una parte e dall’altra del tunnel ci sono regioni rurali nelle quali si riscontrano gravi problematiche d’accesso alle cure. Quindi, o attraverso la telemedicina, o attraverso delle dinamiche di itineranza, valuteremo i progetti che ci saranno presentati per risolvere il problema. In tema di educazione incentiveremo la pratica delle due lingue, gli studenti francesi che vorranno partecipare a degli stage in Italia, gli studenti Italiani che vorranno partecipare a degli stage in Francia o chiunque voglia sostenere dei corsi bilingui.”

Per ciò che riguarda la presentazione dei progetti, Daragon ha sottolineato:”Abbiamo fissato la deadline per presentare i dossiers a novembre, il conseguente studio a gennaio e la riapertura del programma fino al 15 febbraio.”

“AdaPT Mont Blanc”

Dopo la presentazione generale della programmazione 2021-27, Jean Pierre Fosson, Segretario generale di Fondazione Montagna Sicura ed Edoardo Cremonese dell’Arpa hanno presentato alcuni progetti portati avanti nella precedente programmazione ALCOTRA. Il primo di questi è stato “AdaPT Mont Blanc”.

“Quest’anno abbiammo perso 4 volte la quantità di ghiaccio che perdevamo nel ventennio precedente, il surriscaldamento ha avuto un impatto molto forte. Allo stesso tempo, abbiamo incontrato molte difficoltà per ciò che riguarda l’alpinismo a causa dell’instabilità, del caldo e del fatto che non fosse abbastanza sicuro. Le informazione legate alla fusione dei ghiacciai sono disponibili grazie ad ALCOTRA, che ci sostiene dal 2008.” ha rimarcato Edoardo Cremonese. Non solo i ghiacciai ma anche la produttività di prati e pascoli ha sofferto il surriscaldamento di quest’estate. Secondo una stima dell’ARPA, il bisogno idrico per l’agricoltura, a livello regionale è aumentato dal 30 al 40%, un chiaro segno, secondo Edoardo Cremonese, che la necessità di modificare le nostre abitudini e migliorare le infrastrutture è quanto più impellente. Per ridurre gli impatti, secondo Edoardo Cremonese, le parole chiave sono due: adattamento e mitigazione. Per adattamento si intende il processo di preparazione della società alla minimizzazione degli impatti, mentre con mitigazione, si fa riferimento alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. Questi sono stati i due pilastri di base del progetto AdaPT Mont Blanc, realizzato grazie ai fondi Alcotra in partenariato con la Fondazione Montagna sicura. “Noi non ci siamo fermati a dire quanto farà più caldo sul Monte Bianco, ma quale sarà l’impatto sui diversi settori economici, come disponibilità d’acqua, agricoltura, turismo, salute e così via, in modo tale da fornire i mezzi per le autorità territoriali per gestire il problema.” Grazie al progetto, i due enti sono stati in grado di approfondire il regime idrogeologico della Valle d’Aosta di redigere la “Strategia Regionale di Adattamento ai cambiamenti climatici.” Il documento è stato approvato dal Governo Regionale a novembre 2021. Infine, ARPA e Fondazione Montagna Sicura hanno redatto una tabella di marcia per il programma 21-27 approvato dal Vice Presidente dell’éspace Mont Blanc.

“SottoZero”

“Siamo di fronte a un rischio reale, quotidiano e senza precedenti, il ritiro dei ghiacciai. Ce ne sono stati nella storia ma mai di così rapidi e così forti. Ogni anno perdiamo un volume equivalente al centro della città di Aosta.” Ha esordito Jean Pierre Fosson. In Valle d’Aosta abbiamo ancora il 3,5% del nostro territorio coperto da 184 ghiacciai. Grazie ai fondi di Alcotra, 5 di questi, situati in punti sensibili, come il Ghiacciaio Temperato di Planpincieux, sono monitorati da ARPA, Fondazione Montagna Sicura e alcuni partner di Oltralpe. I risultati del monitoring vengono pubblicati ogni anno dal 2021, tramite il report SottoZero. Un documento unico, utile per turisti, cittadini, scuole e istituzioni a rimarcare l’importanza di salvaguardare tale ricchezza e comunicare i rischi legati alla fusione dei ghiacciai. L’aggiornamento al 2022 sarà presentato l’11 dicembre al Forte di Bard. “Il monitoraggio è concepito come un aiuto alla popolazione, per fare sì che continnui a vivere ed abitare questo territorio, non vogliamo far passare un messaggio pessimista.” ha concluso Jean Pierre Fosson.

“RUTOR VR e Avalanche VR”

Durante il Café Citoyen è stato possibile anche provare alcune simulazioni attraverso 4 visori VR predisposti nella caffetteria della Stazione Pavillon. A descrivere l’esperienza con le simulazioni è stata Lavinia, del Liceo Linguistico di Courmayeur: “Era un gioco di realtà virtuale. Bisognava salvare una persona travolta da una valanga. Con l’attrezzatura abbiamo dovuto individuare la zona, assemblare una la pala e tirarla fuori. è stato difficile ma bello perché mi ha aiutato a capire quali possano essere i rischi della montagna e a come possiamo eventualmente salvarci, è stata una bella esperienza. Questi progetti che manda avanti la scuola secondo me sono una buona opportunità per risolvere questo problema che è molto grave, soprattutto al giorno d’oggi, è un modo per fare la differenza.” Queste simulazioni, Rutor VR e Avalanche VR sono parte di un progetto di comunicazione e sensibilizzazione messo a punto dalla Fondazione Montagna Sicura e dall’Arpa, come spiega Luca Mondardini, glaciologo della F.M.S. “Si è deciso di sviluppare per la prima volta un tool, un’esperienza VR che portasse la gente a sperimentare quello che un alpinista sperimenta normalmente in un weekend di montagna o in un’escursione e a vivere quest’esperienza non solo dal punto di vista della salita verso la vetta ma salendo e imparando a capire come funziona un ghiacciaio, quanto è cambiato e come cambierà. Questo tool è utile a toccare con mano quanto l’ambiente sta cambiando anche a quelle persone che vivono in città e non riescono a capire questi cambiamenti che sono già in atto. è far capire alla gente che il cambiamento climatico non è qualcosa che sarà ma che è già e soprattutto nei territori di montagna lo stiamo già vivendo con impatti davvero forti.”

ThoulaLab

Ultimo ad essere presentato ma non per importanza è stato il ThoulaLab un rilevatore installato sul ghiacciaio del Toula ” Il primo strumento che comunica il volume di ghiaccio perso ogni secondo.” ha sottolineato Jean Pierre Fosson.

Il dibattito e la risalita fino a Punta Helbronner

Dopo la presentazione dei risultati dei progetti i presenti sono stati invitati a intavolare un dibattito a proposito del contrasto e delle strategie di comunicazione riguardo ai cambiamenti climatici. In seguito alcuni dei presenti si sono diretti a Punta Helbronner, per terminare l’esperienza sull’impianto di risalita.

“Émile Chanoux sognava un giorno che ci sarebbe stata la République du Mont Blanc e che non ci sarebbero più state delle frontiere. Oggi gli stati ci sono, li riconosciamo come tali ma il nostro livello di cooperazione rompe le frontiere grazie ad Alcotra, in cui regioni italiane e francesi che vanno dal Mediterraneo alla punta del Monte Bianco sanno riconoscersi nella soluzione dei problemi. Non è una competizione con l’Europa degli stati, è la dimostrazione che esiste un’Europa delle regioni e delle comunità locali.” ha dichiarato Luciano Caveri.

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