Prosegue la battaglia al di fuori dell’aula del Consiglio regionale sul Referendum consultivo sulla proposta di riforma elettorale. Il nuovo capitalo della saga è arrivato ieri quando la I Commissione Consiliare è stata convocata d’urgenza.
“Abbiamo convocato la Commissione su richiesta del gruppo Lega Vallée d’Aoste e abbiamo deciso di trasmettere al professor Luciani, consulente della prima Commissione, il parere del Professor Morrone, consulente di parte nominato dal gruppo Progetto Civico Progressista che, più volte, richiamava nel suo documento le dichiarazioni di Luciani. – spiega il Presidente della Commissione, Claudio Restano – Quest’ultimo potrà formulare, qualora lo ritenga opportuno, precisazioni in merito a quanto da lui esposto. Un passaggio doveroso per permettere all’Assemblea di confrontarsi senza dubbi residui, con chiarezza e serenità su una materia delicata e complessa che deve essere affrontata con un dialogo aperto, leale, teso a ottenere la massima condivisione possibile.”
Per Progetto Civico Progressista però questa nuova richiesta di approfondimento altro non è che “un pretesto per non consultare la popolazione valdostana su un tema cruciale come quello della riforma elettorale”.
La decisione viene, quindi, ritenuta da Chiara Minelli e Erika Guichardaz “assai discutibile” perché i due pareri arrivati dai costituzionalisti Luciani e Morrono “sono ampi e articolati”.
Il punto è già iscritto all’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale dell’11 gennaio e secondo Pcp la decisione se effettuare o meno il Referendum “non può essere risolta attraverso un confronto meramente teorico tra costituzionalisti. La scelta ha un carattere strettamente politico e i consiglieri devono decidere se dare o meno la parola ai cittadini.”
2 risposte
Ben detto. Tra l’altro l’invasione pubblica dell’economia valdostana è tale da paragonare il sistema più a un feudo che a una democrazia.
“Il modo più efficace di limitare la democrazia è quello di trasferire il potere decisionale dalla pubblica arena a istituzioni inaffidabili: re e prìncipi, caste sacerdotali, giunte militari, dittature di partito, o moderne corporazioni.” (Noam Chomsky)