Il nuovo Marché vert Noël non convince. A constatarlo sono stati alcuni dei 36 espositori che, da sabato 19 novembre a domenica 8 gennaio, hanno preso parte al tradizionale mercatino di Natale di Aosta traendone bilanci e conclusioni. Tra gli oggetti principali delle contestazioni dei venditori figurano la scarsa attrattiva e la mancanza di suggestività della ripartizione degli chalet tra le tre ambientazioni di Piazza Severino Caveri, Piazza della Cattedrale e Piazza Roncas.
Il Marché vert Noël
Il cambio in corsa di location e la trasformazione in mercatino diffuso si vede motivato dai lavori che stanno al momento interessando il più apprezzato e unanimamente rimpianto Teatro romano. Se Piazza Roncas, arricchita da un punto informazioni e dal banchetto benefico dell’Associazione nazionale alpini, è stata popolata di 10 stand, la vicina Piazza Severino Caveri ha ospitato questo inverno 6 stand espositivi e uno stand informativo; l’ampia Piazza Giovanni XXIII è stata invece allestita con 14 stand singoli affiancati da 4 stand doppi destinati rispettivamente a enogastronomia e ad attività di promozione varie.
Piazza Roncas
Ha speso soltanto parole di ammirazione Barbara di “GingerNino”, che dopo due anni di edizioni ridimensionate dovute all’emergenza Covid-19 ha accolto con un sorriso il buon flusso di acquirenti interessati ai suoi prodotti sportivi. Convinta che “la nuova location riesca a valorizzare e vivacizzare luoghi cittadini normalmente poco conosciuti o visitati”, la donna guarda con ammirazione anche al tentativo di donare nuova attenzione tanto agli espositori quanto ai commercianti del circondario, molti dei quali costretti negli ultimi anni alla chiusura per mancanza di sufficiente indotto.
“Abbiamo riscontrato un buon numero di passaggi e acquisti soprattutto nei fine settimana e durante il ponte dell’Immacolata, ma erano molti gli avventori a fermarsi per domandarci indicazioni – ha raccontato Paola dallo stand “Pan di zenzero” dell’amica Roberta -. Molti erano contenti di vedere zone sconosciute di Aosta però non mancavano di esprimere un po’ di delusione poiché convinti del numero inferiore e scarso di chalet rispetto al passato”.
Anche Marzia e Giglio dell’azienda “Simone Jotaz” hanno notato, presidiando lo stand regionale dell’Arev, una vasta partecipazione soprattutto in concomitanza con inaugurazione e prima settimana di dicembre. Tuttavia, essi si sono detti certi che mancasse “un effettivo percorso di visita che comducesse turisti e residenti a vedere tutte le varie piazze e a raggiungere anche l’ultima tappa di Piazza Roncas”.
Piazza Giovanni XXIII
Se l’alternanza tra proposte enogastronomiche e proposte artigianali del Marché vert Noël 2022/2023 è stata sottolineata quale valida strategia da molti degli espositori di Piazza Roncas, tra i venditori ripartiti sulla più vasta Piazza Giovanni XXIII pareva per la stessa ragione serpeggiare un certo malcontento.
Non senza alcune eccezioni. Tra queste la soddisfazione espressa dallo stand des Atelier des idées che produce i cosmetici a marchio Dott Nicola Farmacista. “L’ opportunità anche quest’ anno di far conoscere i nostri prodotti ha dato buoni risultati sia in termine di vendita che di promozione verso un pubblico che è sembrato attento e affascinato dalla proposta del Marché Vert – ha spiegato Alessandra Fulginiti, amministratore della società. “Anche gli orari proposti in questa edizione hanno consentito una soddisfacente e funzionale gestione. Non nascondiamo infine la soddisfazione di aver incontrato nuovamente clienti delle passate edizioni e, comunque, in generale abbiamo notato un’affluenza maggiore rispetto al passato”.
Nonostante le lamentele ricevute circa gli spazi piuttosto esigui e la mancanza di gazebo dove poter mangiare al chiuso in caso di freddo o maltempo, Giorgio della società agricola “La motte” ha definito il Marché vert Noël di quest’anno “il miglior mercatino cui abbia mai partecipato, ricco di affari tanto italiani quanto svizzeri e francesi e di certo capace di ripagarci dei passati due anni di limitazioni pandemiche”.
Secondo Lorenzo Croce de “La cascina d’Orléans” a pesare sulle spalle degli espositori sono alcuni irreparabili difetti che finiscono con il deludere i turisti invogliandoli a cambiare destinazione senza più tornare in Valle d’Aosta nei prossimi anni.
“Lavori in corso, segnaletica pressoché inesistente e collocata a evento già iniziato, ingressi e passaggi troppi piccoli per contenere la gente e bagni pubblici impraticabili non sono di certo un buon biglietto da visita – ha osservato l’uomo -. Per non parlare poi dello stand dedicato alla Foire de Saint-Ours, oramai lasciato a se stesso dopo le sole cinque dimostrazioni di artigiani della durata di una ora viste si durante questi 50 giorni”.
Piazza Severino Caveri
“Abbiamo venduto meno rispetto agli anni passati poiché soprattutto i turisti non avevano ben chiari il percorso da seguire o l’ubicazione dei vari stand, alcuni dei quali penalizzati dalla molteplicità delle entrate nelle piazze e dalla scarsa atmosfera natalizia – ha constatato Stéphanie di “Ceramica derby” -. Spesse volte abbiamo dovuto improvvisarci guide e spiegare a italiani, francesi, svizzeri, tedeschi e inglesi il nuovo allestimento del mercatino”.
Ad affiancare coloro che criticavano la collocazione assegnata al proprio banchetto nella più piccola e forse meno visibile Piazza Severino Caveri vi era anche chi, come Mihaela Cosma della ditta “Cosma Soutache”, ha appositamente scelto una posizione angolare e di passaggio. Convinta della “necessità di riunire all’interno di una unica location tutti gli espositori regalando loro eguale importanza e uniformando decorazioni e addobbi”, la donna può comunque dirsi contenta di aver potuto incontrare molte persone dimostratesi attirate dai suoi prodotti.
“Siamo stati svantaggiati dalla nostra area di esposizione, che nell’arco di una sola stagione ha dimezzato il flusso di visite e di conseguenza anche le nostre vendite e i nostri introiti – ha dichiarato Irene de “Le cuir en voyage”, una delle standiste peraltro lamentatasi con assessori e istituzioni ma mai davvero ascoltata -. Notando come l’animazione con Babbo Natale si sia limitata al solo centro città e come la radio abbia spesse volte trasmesso musica estiva, mi domando per quale motivo nessuno abbia mai pensato a un Marché vert Noël che, partendo dall’Arco di Augusto, raggiungesse Piazza Chanoux guidando gli avventori tramite opportuni tappeti rossi sino a Piazza della Repubblica”.
Il sondaggio di AostaSera.it
Secondo il sondaggio-gioco rilasciato da AostaSera.it martedì 13 dicembre e riguardante la nuova location del Marché vert Noël, su di un totale di 1.588 votanti 941 – ovverosia il 59,3% – hanno concordato circa l’inefficacia di una proposta diffusa su tre piazze. Dispersiva e meno piacevole rispetto al più impattante Teatro romano, la suddivisione del mercatino è stata peraltro accusata dal 15,2% dei partecipanti di mancare di indicazioni di ubicazione e collegamento tra le tre zone interessate e dall’8,2% dei partecipanti di risentire di una disposizione poco funzionale degli chalet. Sono stati dunque soltanto 199 lettori – il 12,5% – a decretare la validità della proposta pensato dal Comune di Aosta di concerto con Regione, Chambre valdôtaine e partner privati.
2 risposte
Una soluzione da dilettanti allo sbaraglio, per non parlare dello squallore regnante nell’area dell’Arco di Augusto!
Buongiorno, prendere spunto dal Trentino no ……..un accozzaglia di stand che poco hanno a che fare con la tipicità dei Mercatini di Natale, al di là della location manca la qualità e la tradizione, chi li ha concepiti ha avuto un momento di confusione mentale per riuscire a partorire un cosa così sconfortante. Non lo dicono soli i locali ma anche gran parte dei turisti. Bravi continuate così e facciamo anche pagare la tassa di soggiorno per fare vedere questo capolavoro.