Antenne telefoniche, i sindaci chiedono “maggiore autonomia nella tutela dei territori”

L’appello fa seguito alle recenti sentenze del Tribunale amministrativo della Valle d’Aosta che ha annullato il provvedimento di diniego a realizzare delle stazioni radio.
Comuni

Risalgono a qualche settimana fa le prime contestazioni relative al posizionamento di due nuove antenne telefoniche ad Aymavilles e a Charvensod. A fare seguito alle recenti vicende, altrettante sentenze del Tribunale amministrativo della Valle d’Aosta che hanno annullato i provvedimenti di diniego delle autorizzazioni per la realizzazione dei lavori. Ma, durante l’assemblea Cpel di oggi, martedì 28 marzo, le proteste non sono mancate e i sindaci valdostani hanno scelto di unire le forze domandando a gran voce maggiore autonomia nella gestione e nella tutela dei comuni amministrati.

“Siamo noi sindaci, nel bene e nel male, a dover rispondere ai cittadini in merito alle nostre decisioni e in merito a ciò che accade nel nostro paese – il commento di Alex Micheletto, primo cittadino di Hône nonché presidente del Consiglio permanente degli enti locali della regione -. Siamo dunque noi a conoscere il potenziale sviluppo delle possibili aree di intervento, pertanto riteniamo necessario poter stabilire parametri e paletti per salvaguardare il ruolo e le destinazioni dei territori”.

L'assemblea Cpel - Alex Micheletto
L’assemblea Cpel – Alex Micheletto

Le due stazioni radio base di Aymavilles e Charvensod, delle dimensioni di 30 metri, possiedono a detta degli amministratori locali caratteristiche fortemente impattanti per il contesto nel quale esse andranno a inserirsi.

“L’antenna verrà installata tra il Castello di Aymavilles e il Castello di Sarre e, nonostante i contatti presi con la società competente per valutare la validità di altre zone e nonostante la pregressa esistenza di un’altra antenna, non abbiamo a oggi ottenuto risposte” ha lamentato la sindaca di Aymavilles, Loredana Petey; il collega di Charvensod, Ronny Borbey, ha con rammarico raccontato di “un’antenna che, seguendo una norma che scavalca l’applicazione puntuale e vanifica la nostra azione di controllo del territorio, sorgerà nel bel mezzo di Plan Felinaz, al confine tra zona commerciale e residenziale e al limitare di abitazioni e campo sportivo”.

Ronny Borbey e Loredana Petey
Ronny Borbey e Loredana Petey

Tra i comuni toccati da sorti similari è emerso anche Arnad, che già ospita un’antenna telefonica dedicata a molteplici operatori differenti.

“Abbiamo ricevuto l’ultimatum per una trattativa che trattativa di fatto non è perché, nonostante la nostra stazione avesse ancora spazio a sufficienza per ulteriori reti di telefonia mobili, in mancanza di accordi è stato scelto di posizionarne una terza – ha ricordato il sindaco Alexandre Bertolin -. Soltanto perché i privati non riescono a mettersi d’accordo, non è corretto prendersi la libertà di deturpare il territorio regionale senza tenere in conto la fascia di tutela dei suoi beni culturali”.

Pierre Bonel
Alexandre Bertolin

Aprendosi a condivisione e spirito proattivo, l’assemblea odierna ha pertanto deliberato di portare tale tematica all’attenzione della Giunta regionale, dei Parlamentari valdostani e del Presidente dell’Anci nazionale.

“Non si tratta di un rifiuto totale di tali iniziative bensì del tentativo di disciplinare e regolamentare i nostri paesi in maniera più precisa e nella convinzione che, grazie al rispetto reciproco tra pubblico e privato, le soluzioni possano essere trovate – ha dichiarato in conclusione Micheletto, dando la propria disponibilità a collaborare a livello politico, programmatico e operativo con gli uffici regionali designati -. Domandiamo che gli opportuni approfondimenti siano affrontati nelle sedi e nei tavoli competenti affinché venga compiuto ogni sforzo necessario a garantire alle amministrazioni comunali l’effettiva e concreta titolarità in ordine alle decisioni riguardanti i propri territori”.

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