Perpetuare il ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, delle loro scorte e di coloro che hanno perso la vita nella battaglia alla mafia. E’ l’obiettivo di un’iniziativa, nell’approssimarsi del 31esimo anniversario dalle stradi di Capaci e via D’Amelio, tenutasi nella mattinata di oggi, 29 marzo, quando il questore di Aosta Carlo Musti ha consegnato al Vescovo della Diocesi, monsignor Franco Lovignana, una boccetta dell’olio proveniente dal Giardino della memoria di Capaci.
Nel luogo in cui avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio 1993, sorge oggi un giardino curato dall’associazione Quarto Savona 15, che trae il nome dalla sigla radio utilizzata dall’equipaggio della Polizia di scorta al giudice Falcone e fondata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta. Nel Giardino della memoria sono stati piantati diversi alberi di ulivo, ciascuno dedicato a una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa.
L’olio ricavato dai frutti degli alberi è stato donato a tutte le Diocesi d’Italia per essere consacrato in occasione della messa crismale della settimana santa ed essere poi utilizzato come olio santo nel corso dell’anno liturgico. Si tratta di un gesto altamente simbolico per commemorare le vittime della mafia. “Un segnale importante, – dicono dalla Questura – che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri di giustizia, possa assurgere a simbolo di redenzione”.