Al via l’adunata degli alpini, un migliaio di valdostani attesi a Udine

Per alcuni sarà un ritorno. Una trentina di valdostani, infatti, nel 1976 arrivò in Friuli per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.
Immagine di archivio - adunata alpini Rimini
Società

Per alcuni, l’adunata degli alpini che si apre oggi, giovedì 11 maggio, sarà un ritorno. Sono un migliaio i valdostani che si stanno preparando a partecipare all’appuntamento ospitato fino a domenica 14 maggio a Udine. Fra loro anche alcuni alpini che nel 1976 arrivarono in Friuli in soccorso delle popolazioni colpite dal terribile terremoto di 6.5 gradi, che costò la vita a circa 1000 persone.

A partire dalla Valle d’Aosta per prestare soccorso furono 23 Soci Alpini del Gruppo Aosta, Courmayeur, Morgex, Challand Saint Victor, Saint Vincent, Chatillon, Quart e 7 simpatizzanti. 

Fra questi Livio Prato, 94 anni ad agosto, oggi Decano del Gruppo Aosta, che portò con sé il giovane figlio Emanuele di 17 anni.
“Fummo assegnati al cantiere di Moggio Udinese.   ricorda – Ho davanti agli occhi le immagini di alpini instancabili, in testa agli altri soccorritori, a scavare giorno e notte, senza sosta, le mani insanguinate. Eravamo arrivati in quindicimila, dal Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna. Non servirono tante parole, tutti capimmo che fra quei monti e quei colli, squassati da un terremoto più brutale della guerra, c’era bisogno di noi!“.

Il bilancio della prima spedizione fu di cinquanta case costruite ex novo, 3.200 restaurate e rese nuovamente abitabili, 630 mila metri quadrati di tetto con la messa in opera di 900 mila tegole e un milione e 300 mila mattoni. Molte di quelle case resistettero al secondo terremoto del 15 settembre.

“Questa volta si ritorna ed i giorni dell’Adunata non saranno drammatici, ma sarà difficile non andare con i pensieri ad una tragedia che ci sconvolse, quando la terra bolliva sotto i piedi e l’angoscia saliva da sotto le macerie con le urla dei feriti ancora sepolti mentre i sopravvissuti si aggiravano come spettri tra le antiche pietre illuminate dalle fotocellule.” sottolinea Carlo Bionaz, Presidente della Sezione Valdostana. “Padri e madri, come inebetiti dal dolore, inginocchiati davanti alle case diventate tombe per i loro figli. Vecchi che maledicevano il destino che li aveva risparmiati schiacciando i loro nipoti sotto tonnellate di cemento.”

Dopo le polemiche dell’ultima adunata di Rimini, con la denuncia di molestie ai danni delle donne, l’Associazione Nazionale Alpini ha avviato nei mesi scorsi un progetto di sensibilizzazione dei propri associati, redigendo anche un manifesto contro le violenze.

“Quella di Udine sarà l’Adunata numero 94 , un evento unico al mondo che, purtroppo, una opinione pubblica distratta e disinformata tende a considerare solo una festa pittoresca .” ricorda Carlo Gobbo , Capo Gruppo dell’Aosta: “Certo , saranno giorni di gioia e spensierata allegria perché abbiamo il piacere di incontrare i nostri compagni di naja e ributtarci tra le braccia dell’affetto della gente. Ma le Nostre Adunate sono anche per Non Dimenticare chi pagò con la vita perché fossimo Liberi.
Quelli che, con qualche bicchiere in più diventano sguaiati e si rendono colpevoli di atteggiamenti molesti ed eccessivi in modo particolare nei confronti delle Donne, non sono alpini e non meritano di partecipare alle nostre adunate . “

La sfilata dei valdostani è prevista intorno alle 11 di domenica 14 maggio.

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