Inizia l’estate astronomica. Il solstizio d’estate, che segna l’inizio dell’estate astronomica, quest’anno cade il 21 giugno alle 16.57 dei nostri orologi.
La Luna
Le fasi della Luna. Luna piena domenica 4 giugno 2023, Ultimo quarto sabato 10, Luna nuova domenica 18, Primo quarto lunedì 26.
Congiunzioni tra la Luna, pianeti e stelle brillanti. Il nostro satellite incontrerà spesso altri astri durante il mese, ma ricordiamo che si tratta di vicinanza solo prospettica e non fisica: se la Luna orbita in media a 384.000 km da noi, i pianeti del Sistema Solare si trovano a decine o centinaia di milioni di km e le stelle a decine di migliaia di miliardi di km, i famosi anni luce.
La Luna tra due stelle di prima grandezza. La sera del 1° giugno la Luna, a tre giorni dalla fase piena, sarà equidistante angolarmente da Spica, la stella Alfa della costellazione della Vergine, e Antares, l’astro principale dello Scorpione (di cui parliamo qui sotto). Conviene aspettare le 23.00-23.30 quando il crepuscolo sarà alquanto avanzato per vedere la Luna tra Spica e Antares nel cielo.
La Luna passa vicino al rosso cuore dello Scorpione. Segnaliamo che la sera di sabato 3 giugno la Luna si avvicinerà prospetticamente alla stella Antares. Attorno alle ore 22.30 il nostro satellite naturale si troverà in congiunzione stretta a poco meno di un grado a nord della brillante supergigante.
Il nostro satellite “incontra” Saturno e Giove. Sabato 10 giugno la Luna sarà in congiunzione con Saturno. Il fenomeno è visibile però solo nella seconda parte della notte, a partire dalle 1.30 circa quando i due oggetti saranno sufficientemente alti sopra l’orizzonte, entrambi nella costellazione dell’Acquario. Quattro giorni dopo, mercoledì 14, è il turno di Giove a essere avvicinato dal nostro satellite naturale all’interno dei confini dell’Ariete: la congiunzione è visibile dalle 4.00 in poi.
La congiunzione tra Luna, Marte e Venere al crepuscolo del 22 giugno. Immagine generata con il software Stellarium (http://stellarium.org).
Luna con Marte e Venere. Giovedì 22 una sottilissima falce di Luna sarà vicina a Marte e a Venere. Il fenomeno è visibile al crepuscolo serale, con un cielo ancora illuminato dagli ultimi bagliori solari, nella fascia oraria che va dalle 22.00 alle 22.45 circa.
I pianeti
Mercurio. Lentamente si sta portando verso l’elongazione ovest, che lo porterà alla massima distanza a “destra” del Sole e quindi osservabile all’alba, prima del sorgere di quest’ultimo. In questo mese dalle località del nord Italia il pianeta, essendo poco elevato sopra l’orizzonte, non è osservabile in modo proficuo. Si può tentare mercoledì 7, quando Mercurio si trova alla massima altezza sopra l’orizzonte. Sempre il giorno 7 il piccolo pianeta passa nella costellazione dell’Ariete in quella del Toro, per sconfinare il 28 nei Gemelli.
Venere. Il 4 giugno il pianeta raggiunge la massima elongazione orientale: ciò significa che l’angolo compreso tra le posizioni del Sole, Terra e Venere nel nostro cielo è intorno ai 46°. Nelle settimane seguenti l’aspetto del pianeta si modifica, passando dalla forma “a mezzaluna” a quella di una falce, che diverrà sempre più sottile. Nonostante l’assottigliamento, dato che il pianeta passando da 109 a 74 milioni di km circa dalla Terra, si avvicina a noi progressivamente, divenendo sempre più luminoso. Il 3 giugno passa dalla costellazione dei Gemelli nel Cancro e il 27 sconfina nel Leone, ove rimarrà per tutto il mese di luglio. A fine mese, a partire dal 20 giugno, il pianeta si avvicina prospetticamente alla posizione di Marte. Il fenomeno è osservabile a partire dalle 22.00 fino alle 22.30 circa.
Marte. Nella costellazione del Cancro, tra il primo e il 3 giugno il pianeta rosso si trova sovrapposto alle stelle dell’ammasso stellare aperto M44 al centro della costellazione. Alla distanza di 300 milioni di km a inizio giugno, nel corso del mese si allontana ancora da noi di una trentina di milioni di km. È ancora visibile a occhio nudo, ma diviene sempre più debole. A fine mese il pianeta rosso è protagonista di un bell’incontro ravvicinato con il pianeta Venere (vedi sopra per la descrizione).
Giove. Uscito dalla congiunzione con il Sole di un paio di mesi fa, il pianeta comincia a essere osservabile dopo le 5.00 del mattino, fino a poco prima dell’alba, nella costellazione dell’Ariete.
Saturno. Nella costellazione dell’Acquario, sorge qualche decina di minuti prima di Giove e risulta visibile dalle 4.00 del mattino fino all’alba un poco più a sud est rispetto al gigante gassoso.
Urano. Non molto distante da Giove e più vicino angolarmente al Sole rispetto a quest’ultimo, si trova anch’esso nella costellazione dell’Ariete. Potrebbe essere visibile con un telescopio per una mezz’ora dalle 5.00, quando si trova a un’altezza di pochi gradi sopra l’orizzonte, fino alle 5.30 quando il cielo diventa troppo chiaro. Viste le condizioni di scarsa visibilità del pianeta, per una sua proficua osservazione suggeriamo di cercare il gigante ghiacciato nelle albe nei giorni di luglio.
Nettuno. Si trova nella costellazione dei Pesci tra la posizione di Giove e quella di Saturno; per questo, sorgendo prima di Giove, lo si può cercare con un telescopio a partire dalle 4.30.
Stelle e costellazioni visibili nelle serate di giugno
Nel mese dalle notti più corte dell’anno, alle nostre latitudini, occorre aspettare almeno le 22.30 per cominciare ad apprezzare le forme delle costellazioni grazie alla visibilità di un maggior numero di stelle. Si pensi che la fine del crepuscolo astronomico, ossia quando il Sole, già tramontato, raggiunge almeno 18 gradi sotto l’orizzonte rendendo il cielo più buio, arriva soltanto verso mezzanotte!
Attorno alle 23.00, vediamo verso sud, alta nel cielo, la costellazione del Bootes (o Pastore) con la brillante Arturo, la quarta stella più luminosa dell’intera sfera celeste; poco a destra si vede l’ammasso di deboli stelle che caratterizza la Chioma di Berenice, che anticamente rappresentava il ciuffo di peli all’estremità della coda del Leone, che appare ancora più a ovest. A “sinistra” del Pastore, ovvero verso oriente, si riconosce il semicerchio della Corona Boreale (con Alphecca, detta anche Gemma, la stella centrale); decisamente più bassa, sotto Arturo, si nota la brillante Spica, l’alfa della Vergine, il cui colore azzurro contrasta decisamente con quello arancione di Arturo.
Canes Venatici, i Cani da caccia. Dalla parte opposta della Corona Boreale rispetto a Bootes, oltre il timone del Grande Carro, si trova una costellazione che rappresenta due levrieri affiancati. Fu introdotta dall’astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1687. Qui troviamo un oggetto del tutto particolare, a cui dedichiamo la copertina della rubrica di questo mese: M51, conosciuta come Galassia Vortice (in lingua inglese Whirpool Galaxy), in realtà un sistema di due galassie che interagiscono tra loro (oltre alla principale, M51, la compagna NGC 5195). Ai telescopi da 250 mm di diametro dell’Osservatorio Astronomico utilizzabili dai visitatori risulta visibile distintamente la zona centrale di ciascuna delle due galassie (denominata bulge). Caso raro per un’osservazione visuale al telescopio, sono percepibili, anche se con qualche difficoltà, anche i bracci a spirale della galassia principale, come una sorta di debole anello luminoso che la circonda. La coppia dista da noi circa 23 milioni di anni luce.
Il Triangolo estivo fa capolino a oriente. In seconda serata, dopo le 23.30, a ovest si abbassano decisamente il Leone e il Corvo, mentre l’Idra tramonta. Nel frattempo declinano anche le costellazioni di Bootes, il Leone e la Vergine. A oriente si innalza sempre più il Triangolo estivo. Non si tratta di una costellazione, bensì di un asterismo o asterisma, cioè un disegno di stelle che non è codificato dagli astronomi come una delle 88 costellazioni ufficialmente riconosciute. È formato da Altair, Vega e Deneb, tre luminose e importanti stelle appartenenti rispettivamente alle costellazioni dell’Aquila, della Lira e del Cigno di cui avremo occasione di parlare più volte nel corso delle prossime puntate.
La costellazione del mese: la Bilancia
In questa costellazione le stelle Alfa e Beta nel Medioevo vennero chiamate dagli astronomi arabi Zuben El Genubi (“la chela del sud”) e Zuben El Schemali (“la chela del nord”): in quanto chele, erano appartenenti quindi alla costellazione dello Scorpione. Questa attribuzione ha in realtà un precedente anche nella cultura greca.
Infatti, sebbene in alcune rappresentazioni dello zodiaco babilonese (attorno al V secolo a.C.) sia raffigurata la Bilancia (chiamata Zi-Ba.An.Na, cioè “bilancia del cielo”), essa non viene menzionata da alcuni autori greci successivi come Eudosso (V-IV sec. a.C.) e Arato di Soli (IV-III sec. a.C.). Riferimenti allo strumento simbolo della giustizia si trovano invece in Ipparco (II sec. a.C.) che raggruppa le sue stelle principali (tra cui Alfa e Beta) in un insieme denominato zugon, ossia il giogo della Bilancia che sorregge i due piatti, anche se in altri passi l’astronomo greco usa il termine kelai, cioè “chele”.
Anche Tolomeo (I sec. d.C.) definisce alcune stelle della Bilancia kelae, riferendosi alle chele dello Scorpione, a conferma del fatto che nella cultura greca questa costellazione appare affrancarsi solo con molta difficoltà da ogni legame con l’invadente vicino dalla coda a pungiglione (di cui parleremo il prossimo mese).
Dopo questa doverosa digressione storico-letteraria, ritorniamo alle nostre osservazioni, segnalando che Alfa Librae (Libra è il nome della Bilancia in latino) è una bella stella doppia. Le due componenti (una stella bianca e una gialla) sono facilmente separabili con un binocolo.
Beta Librae è invece una stella azzurra molto calda (con una temperatura superficiale di 12.000 gradi) che si trova a una distanza da noi di circa 185 anni luce. Una curiosità: alcuni osservatori riportano che il colore di questa stella possa tendere al verde, ma si tratta probabilmente di un’impressione soggettiva.
Ritornando alla stella Zuben El Genubi prima citata, non si può non notare l’assonanza con Obi-Wan Kenobi, il cavaliere Jedi di Star Wars. Anche se gli esegeti della saga di science fantasy riconducono l’origine del nome a vocaboli giapponesi legati alla cultura samurai, ci chiediamo se George Lucas non si sia ispirato anche a questa stella per battezzare il personaggio!
Le costellazioni che non tramontano: Cefeo
In queste corte notti di giugno, se si osserva verso nord-est, a un’altezza intermedia tra orizzonte e punto sopra la nostra testa (lo Zenit), si può scorgere a destra della Stella polare un asterismo (disegno composto da stelle) a forma di casetta coricata su un lato, con la punta del tetto verso sinistra (proseguendo la cui direzione si incontra il… naso dell’Orsa Maggiore). Si tratta della parte centrale di Cefeo, la costellazione che rappresenta il re consorte della più famosa regina (e omonima costellazione) Cassiopea, la quale, a causa della sua vanità, mise nei guai la propria figlia Andromeda che fu quasi costretta a sacrificare la propria vita per placare l’ira di Poseidone.
Cefeo è una costellazione interessante, che contiene diverse stelle importanti. Delta Cephei è il prototipo delle stelle variabili pulsanti chiamate appunto “cefeidi”, basilari nella storia della determinazione delle distanze stellari. Anche Beta Cephei, Alfirk, è a sua volta la capostipite di una classe di stelle variabili che variano di dimensioni in modo più complesso delle Cefeidi. Gamma Cephei, Errai, sarà la prossima stella polare relativamente brillante (nel 4.000 d.C.) per via del moto di precessione dell’asse terrestre che nel tempo fa migrare la sua direzione di puntamento sulla volta celeste. Errai possiede inoltre un pianeta, un gigante gassoso la cui scoperta, risalente al 1989, fu ritrattata dagli autori nel 1992 (perché i dati erano giudicati non affidabili) per essere riconfermata nel 2002, quando strumentazioni più avanzate permisero di raggiungere una maggior precisione! Se fosse stato confermato già nel 1989, sarebbe stato il primo pianeta extrasolare mai scoperto.
Infine in Cefeo troviamo una delle stelle più lontane visibili a occhio nudo, a circa 3.000 anni luce di distanza: Mu Cephei, una supergigante rossa il cui colore rossastro, nonostante la sua debole luminosità apparente, è già percepibile a occhio nudo: non a caso l’astronomo William Herschel (1738-1822) la soprannominò “stella granata”. Si tratta di una stella enorme, con un raggio di più di 1.400 volte quello del Sole: se fosse messa al posto di quest’ultimo i suoi strati più esterni arriverebbero ben oltre l’orbita di Giove, mentre l’orbita della Terra cadrebbe quasi nel suo centro.
Gli appuntamenti di giugno dell’Osservatorio
Nel mese di giugno proponiamo spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico, in programma al sabato con prenotazione online obbligatoria
Il 9° Asteroid Day a Saint-Barthélemy è un’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare in maniera responsabile l’opinione pubblica sul rischio degli asteroidi potenzialmente pericolosi. Il primo dei quattro grandi eventi speciali dell’estate, uno per ogni mese della bella stagione, comprende tre appuntamenti distinti, ma tra loro correlati dal tema comune. Giovedì 29 giugno, a partire dalle ore 17.30, il ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Davide Perna, esperto di asteroidi, sarà protagonista della diretta Chiedi al planetologo! sui nostri canali YouTube e Facebook. Venerdì 30 giugno, dalle ore 18.00 alle 19.00, accoglieremo il pubblico al Planetario di Lignan per uno spettacolo originale dedicato agli asteroidi e illustreremo la nostra collezione di meteoriti, esposta per l’occasione nel Laboratorio didattico e dotata di interessanti campioni. Ancora venerdì 30 giugno, dalle ore 21.30 alle 23.00, proponiamo infine la visita guidata notturna con l’osservazione del cielo a occhio nudo e al telescopio, nella Terrazza Didattica dell’Osservatorio Astronomico. Per informazioni, consultate il nostro sito web: https://www.oavda.it/
La rubrica “Un, due, tre stella!” è realizzata dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS con il contributo della Fondazione CRT.
A cura di Paolo Recaldini, Andrea Bernagozzi e Davide Cenadelli