La riforma della scuola del ministro Gelmini diventa operativa anche in Valle d'Aosta, anche se con qualche correttivo. Dal primo settembre 2010, dunque, cambia il volto di quella che un tempo si chiamava la "scuola superiore" e oggi è il "secondo ciclo di istruzione e formazione".
"In Valle – ha dichiarato oggi l'assessore all'istruzione, Laurent Viérin, presentando la delibera della Giunta regionale che dà attuazione alla riforma – abbiamo operato per salvaguardare la qualità, i livelli di personale e le peculiarità bi-plurilingui". Si sono trovate d'accordo anche le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto un accordo con l'assessorato all'istruzione il 19 febbraio scorso. "Resta pessimo il giudizio – dice Mauro De Luca segretario della Cgil scuola oggi a congresso e che passerà il testimone a Katya Foletto – su una riforma nazionale che distrugge la scuola pubblica, ma riteniamo che almeno in Valle si siano limitati alcuni effetti negativi". E De Luca aggiunge, polemicamente: "Le forze politiche di maggioranza e opposizione non ci tirino per la giacca. Non siamo né pro né contro l'Union Valdotaine: espriamo solo un giudizio di merito sull'attuazione della riforma".
Entrando nel merito della riforma in Valle d'Aosta, la nuova struttura prevede sei licei, undici istituti tecnici e sei istituti professionali con diversi indirizzi, opzioni e articolazioni. Anche il sistema di istruzione e formazione professionale avrà un ordinamento di rilievo nazionale che prevede qualifiche triennali valide su tutto il territorio nazionale. Rispetto alla riforma Gelmini in Valle ci saranno più ore settimanali in tutti i percorsi scolastici per l'applicazione degli articoli 39 e 40 dello Statuto e per approfondimenti nelle discipline. Le unità orarie saranno di 50 minuti in tutte le scuole e negli istituti professionali sarà possibile ottenere una qualifica al termine del terzo anno.
Nella nostra regione i licei saranno, come si è già detto, sei: classico, scientifico, linguistico, artistico (con il solo indirizzo di grafica attivato), musicale e delle scienze umane. Gli istituti tecnici sono in due settori: quello economico (con due indirizzi: amministrativo finanza e marketing; turismo) e quello tecnologico (sette indirizzi: meccanica, meccatronica ed energia; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; agraria e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio).
Gli istituti professionali, infine, saranno in due settori: servizi (indirizzi: servizi socio sanitari; servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera) e industria e artigianato (indirizzi: produzioni artigiabnali e industriali; manutenzione e assistenza tecnica).