Serrande sbarrate e binari invasi dagli arbusti. Così appare oggi la funicolare di Saint-Vincent. Inaugurata nel luglio del 1900, la “chicca” della Riviera delle Alpi, in grado di collegare in pochi minuti il centro del paese (Piazza XVIII Aprile) allo stabilimento termale (Viale IV Novembre), è in disuso da più di quattro anni.
Sul gruppo Facebook “sei di Saint-Vincent se…” è scoppiata la polemica. “Fate qualcosa prima che sia troppo tardi” è l’appello di un cittadino. Tra i commenti dei residenti anche “tutti i turisti che si recano alle terme chiedono come mai è chiusa e per la vergogna rispondo che deve essere un guasto momentaneo”. E ancora “quando il turista più anziano chiede informazioni su come arrivare a piedi alle terme risulta davvero imbarazzante dover rispondere che la funicolare non sia funzionante”.
Il primo cittadino Francesco Favre chiarisce “la funicolare è chiusa perché in attesa di revisione ventennale, scaduta da diversi anni. Stiamo lavorando per arrivare a formalizzare le azioni necessarie all’avvio della procedura”. L’annosa diatriba tra Comune e concessionario sulle responsabilità dell’uno e dell’altro è il motivo per il quale alla scadenza della revisione ventennale – durante la legislatura di Mario Borgio – non si è proceduto. “Stiamo cercando di uscire dalla situazione di impasse che si è creata. Bisogna verificare di chi è la competenza”. Nel frattempo anche i costi dell’operazione sono lievitati. “Il preventivo di allora – 2018/2019 – era di 700 mila euro. Oggi ammonta a circa un milione, senza Iva. Cifre importanti che necessitano di attenti ragionamenti” spiega Favre.
“Nel mentre abbiamo chiesto alla società Bonatti – concessionaria delle Terme – di mantenere in ordine l’area circostante. Le operazioni di pulizia, già programmate nel mese di maggio ma rimandate a causa del maltempo, saranno eseguite a breve” conclude il Sindaco.
Più volte, durante le sedute consiliari, la minoranza ha domandato il ripristino del servizio. Carmen Jacquemet, ex consigliera di maggioranza durante la Giunta Borgio, ora tra le fila dell’opposizione, commenta “la situazione della funicolare, così come quella della ristrutturazione della Fons Salutis, richiede rapidità ed efficacia. Come precedente amministrazione ci eravamo affidati ad uno studio legale di Milano, esperto in project financing. Questo non già per avviare un contenzioso e scatenare un litigio legale, bensì per addivenire ad accordi che tutelassero gli interessi del Comune e portassero ad una rapida soluzione del problema funicolare”, oltre a consentire di raggiungere un compromesso sulle parti ancora da ristrutturare con recupero del patrimonio culturale e architettonico (la vecchie terme “Fons Salutis”). “Cambiare legale, a nostro avviso, dando l’illusione che tutto si sarebbe risolto bonariamente e in brevissimo tempo non ha avuto altro risultato che dilatare i tempi”.
Una risposta
Si potrebbe usare la seggiovia del Col di Joux ….