A Pollein il sindaco Gippaz prende di mira Vallenergie e buoni riscaldamento

La burocrazia, nonostante di parla di semplicazione, per il primo cittadino di Pollein è ancora la strada preferenziale di Vallenergie e della stessa Amministrazione regionale. La pungente riflessione in Consiglio comunale.
Municipio di Pollein
Politica
Vallenergie e i buoni riscaldamento sono stati i due bersagli della riflessione del sindaco di Pollein, Paolo Gippaz, nel corso dell’ultimo consiglio comunale avvenuto lo scorso 5 marzo.
La Vallenergie – ha commentato Gippaz – ha preteso che i suoi utenti, anche persone anziane, dovessero compilare una domanda per ottenere la riduzione del 30% sull’energia elettrica. Come molti altri ho imbucato la domanda nella cassetta delle lettere presso la Vallenergie, Via Festaz 42, ma se questa vuole può ben dire che non ha mai ricevuto niente o che l’ha ricevuta in ritardo”. Per il primo cittadino Vallenergie, che è in possesso di tutti degli utenti, sapeva benissimo chi poteva godere dello sconto ed applicarlo direttamente senza perdite di tempo per le famiglie e per i loro uffici.  La buona prassi da seguire, nella riflessione di Gippaz, sarebbe stata quella attuata da CVA Trading che a febbraio 2009 ha inviato a tutti gli utenti il modello della domanda da compilare e trasmettere per posta ordinaria utilizzando la busta preaffrancata da loro fornita.

Il secondo bersaglio è stata la Regione e la procedura per ottenere il buono riscaldamento da 300 euro. “Siccome i comuni sono in possesso di tutti i dati necessari per stabilire chi ha diritto ai 300 o ai 350 Euro, era proprio necessario costringere le famiglie a presentare le domande?” si è chiesto il sindaco di Pollein “Senza tenere conto che la distribuzione del bonus poteva avvenire in misura differenziata a seconda delle fasce climatiche (che sono già dettagliate a livello nazionale) e a seconda del tipo di riscaldamento adottato dalle famiglie (premiando le energie “pulite”)”.
Seconda domanda di Gippaz: “L’obiettivo è quello di speculare sulle famiglie che per qualche motivo (dimenticanza o altro) non presenteranno le domande oppure, per qualche motivo che a me sfugge, ha ritenuto che la “bella e sana” burocrazia all’italiana è la strada migliore (ma per arrivare dove?). Oppure ancora… entrambe le cose. E tralascio il decreto taglia-carta…”

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte