LETTERA APERTA AI CITTADINI E ALLA STAMPA riguardante la CONFERENZA "LA Nuova E.R.A (Energia, Rifiuti, Ambiente).
Ieri il Gruppo Consigliare Regionale del Partito democratico ha organizzato una
conferenza a Palazzo regionale in cui si è parlato della Pirogassificazione dei
Rifiuti.
Durante l'incontro, che era stato proposto come informativo, dei tecnici di una
azienda che vende pirogassificatori (PYROMEX Italia, Ing. Maria Luisa Bacchetta)
hanno propagandato i mille vantaggi della loro tecnologia (senza alcun contradditorio).
E' stato detto che tecnologia di Pirogassificazione da loro proposta "è completamente diversa dai nocivi inceneritori: non produce nessun fumo, nessuna emissione nociva in ambiente e nessuna nanoparticella, con un recupero del 99,96% del valore energetico contenuto nel materiale organico…. E' inoltre una tecnologia collaudata, presenta minori costi di gestione rispetto all'incenerimento… insomma la risposta giusta per l'ambiente, per dare un futuro roseo ai nostri figli".
Sono intervenuto chiedendo quanto di tutto ciò che era stato presentato era collaudato (industrialmente maturo) e ho fatto notare come un recente studio commissionato dal Consiglio Provinciale di Torino contraddiceva buona parte delle loro argomentazioni (“Verifica della fattibilita’ di un impianto di trattamento termico dei rifiuti a tecnologia innovativa nella Provincia di Torino”, Novembre 2009, coordinato dal Prof. G. Genon del Politecnico di Torino, e realizzato dalle Ing. P. Urso e V. Tedesco dell’ATO-R). Nel suddetto studio sono state prese in esame, a livello mondiale, tutte le tecnologie esistenti di pirolisi, gassificazione e pirogassificazione e si è giunti alle conclusioni che, ad oggi, queste tecnologie hanno delle emissioni in ambiente e un rendimento energetico paragonabili a quelli di un moderno inceneritore.
“Da altri punti di vista (recupero energetico e maggiore compatibilità ambienta
le) non risultano al momento provati reali e significativi vantaggi rispetto all'incenerimento” .
“In ragione del fatto che il principale destino del syngas rimane la combustione in caldaia con produzione di vapore, l’aggiunta di aria a valle della produzione del syngas è necessaria, per cui, di fatto, il trattamento viene a configurarsi come un incenerimento in due stadi. Quindi, nel complesso, il quantitativo di fumi da trattare a valle del recupero energetico è confrontabile con quello di un impianto di combustione tradizionale.
“Lo stato dell’arte delle tecnologie per la purificazione del gas non consente di conseguire gli standard qualitativi richiesti per l’alimentazione di apparati altamente performanti, in termini di resa di produzione in elettricità” e che in pratica il rendimento energetico complessivo dei macchinari che ci sono stati presentati è circa del 18-27%.
Lo studio inoltre ha analizzato l’azienda in questione (PYROMEX) sostenendo che
“la tecnologia non si può ritenere industrialmente matura, dal momento che non esistono ad oggi impianti funzionanti su rifiuti solidi urbani”.
Ho cercato di esporre questi dati, ma purtroppo non ho potuto perché sono stato verbalmente più volte interrotto dal Dottor Nicola Deiana, il quale ha sostenuto che ciò che io dicevo non era vero e che lo studio si sbagliava. Sono stato quindi screditato (con parole ma non con dati), ed è stato screditato lo stesso Prof. Genon (che è un esperto del settore, come dimostra il fatto che è stato consulente della Regione VdA per gli studi sul vecchio inceneritore e ultimamente per la terza commissione consiliare; è inoltre l’esperto che la Regione ha chiamato per illustrare ai cittadini la Pirogassificazione nella recente conferenza pubblica a Quart) senza che nessuno dei presenti sia intervenuto a difesa della mia tesi.
Lascio ai cittadini, ora informati, la libertà di credere a una ditta che vende Pirogassificatori o ad un serio studio condotto dal Politecnico di Torino.
Ribadisco infine che se si voleva fare veramente informazione bisognava porre a confronto più esperti, più scenari, più alternative, come quella che per esempio ha presentato il Comitato Rifiuti Zero (e altre associazioni) durante la conferenza di Venerdì 5 Marzo, ma purtroppo, oltre a non essere stati in alcun modo interpellati, non ci è stato data nemmeno la possibilità di argomentare chiaramente le nostre posizioni.
Tempi duri per il confronto..
Jean-louis Aillon, Presidente del Comitato Rifiuti Zero VdA