A 79 anni da Aosta a Viverone in tandem: la storia di Enzo Rozzi, non vedente con la passione per lo sport

Enzo Rozzi, 79 anni, è un uomo non vedente con la passione per lo sport. Pensionato ormai da anni, si allena tutte le settimane con il suo tandem e gli istruttori di bici della GS Lupi con cui, ad inizio agosto, ha organizzato una gita in bici da Aosta a Viverone.
Da Aosta a Viverone in tandem
Sport

84 kilometri separano Aosta e Viverone. A piedi ci vorrebbero più di diciassette ore per percorrerli, camminando lungo la strada statale. Enzo Rozzi, 79 anni di Arezzo, quei chilometri ha deciso di percorrerli, all’inizio di agosto 2023, in tandem con il supporto e la compagnia di “Teto” Stefano Masoni, Luca Masoni “Gege” Eugenio Tamiozzo e  Massimo Valenti dell’associazione GS Lupi con cui ha la possibilità di coltivare la sua passione per lo sport. Enzo ha perso la vista a 35 anni e – come dice lui – non si è mai arreso, continuando a camminare e andare in montagna da solo finché ha potuto e poi accompagnato da amici o parenti. Trasferitosi ad Aosta nel 2015, Enzo non ha mai smesso di cercare un modo per praticare sport e attività fisica ed esplorare la Valle a partire dai suoi abitanti.

Come hai cominciato a frequentare la GS Lupi?

Dal 2015 sono in Valle d’Aosta e sono in pensione quindi ho tanto tempo per fare ciò che mi piace e volevo tornare ad andare in bicicletta. Insieme ad un mio amico, che in quel periodo stava cercando lavoro, trovammo questo tandem, anche economico e cominciammo a fare questi giri. E poi questo mio amico si è trovato un lavoro e non aveva più tanto tempo da dedicarmi. Allora attraverso mia figlia e il mio nipotino che era iscritto all’associazione Lupi, ne parlammo con Stefano che poi mi si presentò e mi propose di accompagnarmi due volte a settimana per due tre ore. Per me fu una grande cosa perché venni fuori dall’isolamento. Ogni settimana ci vediamo e pedaliamo per qualche ora a seconda degli impegni, questa di Viverone non è la prima gita lunga ne abbiamo fatto altre tra cui anche una notturna a Saint-Barthélemy.

A proposito, come è stata organizzata la gita a Viverone?

Siamo partiti qui da Aosta con Teto, Luca e Gege mentre il presidente dell’associazione Massimo Valenti ci ha seguiti con il furgoncino per farci assistenza. Siamo passati dalla strada statale della Valle d’Aosta facendo tutti i comuni lungo il percorso e poi siamo arrivati a Viverone. È stato molto bello e per me è una cosa importante. Sono appassionato di sport, nel senso che mi piace praticare quello che è nelle mie possibilità, ci sono delle cose che posso fare da me, ma altre come il ciclismo invece non mi sono possibili. Sono stato fortunato perché ho trovato delle persone qui in Valle che sono state molto disponibili nei miei confronti e mi hanno accolto nei Lupi dandomi la possibilità di partecipare.

Come hai mantenuto questa energia e passione per lo sport?

Ho sempre praticato attività fisica e sport tra cui anche corse a piedi. La vista l’ho persa del tutto a 35 anni, ma quel poco che avevo prima mi permetteva di fare delle lunghe camminate correndo e marciando. Poi ho dovuto interrompere perché non era più il caso di andare da soli sui sentieri. Quando stavo ad Arezzo lavoravo ancora e quindi non avevo tempo di organizzarmi e andare tanto a camminare, tanto più che ci voleva qualcuno che venisse con me. Adesso che sono in pensione e ho tempo sono contento di aver trovato queste persone che mi dedicano questo tempo. Anche d’inverno, quando si interrompono le attività all’aperto mi vengono a prendere e andiamo in palestra così posso continuare ad allenarmi con loro che fanno “speeding” (ciclette) e mi ha permesso anche di avere tante amicizie.

Realizzare il viaggio in tandem è stata un’idea di Enzo, appoggiata poi dagli istruttori dei “Lupi” che lo seguono settimanalmente. L’organizzazione ha coinvolto tre istruttori e uno dei pulmini per fare da “ammiraglia” e accompagnare la spedizione con il giusto supporto. Ma la cosa davvero straordinaria di questa escursione è il percorso che ha portato alla sua realizzazione. Dedicando alle uscite in tandem qualche ora di tempo a settimana, “Teto” e “Gege” hanno dato l’opportunità ad Enzo di continuare a praticare sport in modo semplice e coinvolgente permettendogli di partecipare ad alcune escursioni in bici con il gruppo e di progettare piccoli viaggi come la gita a Viverone. E non è tutto: praticare uno sport all’interno dell’associazione ha creato per Enzo un contatto diretto con una realtà giovane e attiva sul territorio. “Mi è sempre piaciuto partecipare a tornei e praticare sport, mi piace stare in mezzo alla gente e non rinchiudermi nell’Associazione per non vedenti – l’Unione Italiana Ciechi -. È difficile trovare un gruppo o un’attività a cui posso partecipare anche io. Qui posso stare in mezzo a tutti“.

Una risposta

  1. Bravo Enzo non sapevo che facessi questo bellissimo sport,, complimenti a te che sei un esempio ❤️ perché anche se con le tue difficoltà trovi la forza di lottare contro le difficoltà,,a voi che gli siete accanto , che dire bravissimi….”Stefano, Luca, Eugenio e Massimo” e “tutta la squadra “siete un esempio per chiunque voglia partecipare anche con delle difficoltà… complimenti 🤗🤗🤗🤗🤗💯💯💯💯💯 a tutti voi 👏👏👏👏👏siete un esempio ❤️❤️❤️❤️❤️Dio vi benedica tutti 🙏❤️

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