Prosegue e si consolida la collaborazione tra la Libreria Briviodue e Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA. Nasce infatti una nuova rassegna diffusa che comprenderà le presentazioni di libri coorganizzate dalle due realtà: Librə – libri de/generi. I libri, nonostante il loro maschile, trascendono il genere e rappresentano diversi generi letterari, creando sempre occasioni di crescita e di confronto, di cultura e di consapevolezza che sono sempre più imprescindibili in un mondo, come quello attuale, dove anche la libertà di espressione è violentemente fraintesa e utilizzata per discriminare, insultare, violare.
Il nome e il logo di questo nuovo contenitore culturale rappresentano una libertà letteraria che si esprimerà, di volta in volta, con titoli che parlino di libertà di espressione, di autodeterminazione, di diritti.
Il libro che inaugura questo percorso, venerdì 8 settembre alle 18, è Anti Manuale della Bellezza di Dalila Bagnuli, edito da Sonda.
L’autrice definisce questo libro come un “libro brutto, che si è stufato di seguire le regole della pressione estetica…” e “che se non fosse un libro, si farebbe crescere i peli”.
È un viaggio dentro la storia del femminismo, ma anche della moda e racconta le rivoluzioni dei corpi marginalizzati fino ad analizzare l’influenza del marketing sulle nostre vite e i meccanismi tossici che capitalismo e patriarcato ci hanno insegnato a perpetuare. “Sogno un mondo in cui la gabbia della pressione estetica vada in frantumi e tutti i corpi possano essere liberi di esistere e fiorire senza vergogna”, dichiara Bagnuli. Le pagine di questo anti-manuale contengono l’avventura della vita dell’autrice e tutte le domande che si è fatta fin qui. Ed oggi, che ne sa un po’ di più, ha provato a scrivere le risposte.
L’autrice
Dalila Bagnuli ha 24 anni, è nata e cresciuta a La Spezia, è una content creator, social media strategist, ma soprattutto attivista Body Positive e una femminista intersezionale. Durante il lockdown del 2020 ha aperto la sua pagina Instagram in cui racconta il suo corpo cercando di decostruire la sua grassofobia interiorizzata e liberarsi dalla pressione estetica, ma allo stesso tempo far sentire meno sole le persone che come lei sono a disagio in un mondo giudicante.