La ricerca non raggiunge i suoi obiettivi se non può essere condivisa. Per sommi capi, una delle linee guida della notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori potrebbe essere questa, anche se dietro all’annuale appuntamento c’è di più e l’Insititut Agricole Régional è riuscito a organizzare qualcosa che possa unire cittadini e ricercatori, per permettere a questi ultimi di divulgare i risultati delle loro ricerche o i vari step di progetti in divenire. Parole d’ordine della giornata che si è svolta alla Cascina Montfleury sono state innovazione, ricerca e conoscenza, tutte parole vive e non semplici slogan. Radunati ad Aosta tante realtà valdostane che lavorano nel segno della ricerca per migliorare diversi settori regionali, disponibili nell’incontro con la popolazione in una giornata fatta di conferenze, dimostrazioni e momenti di divulgazione.
A ribadire l’importanza che giornate come quella di oggi (29 settembre 2023 n.d.r.), Jean-Paul Chadel, membro del CDA dello IAR: “Un evento del genero, di ampio respiro ed europeo come Unight, dà la possibilità ai nostri ragazzi la possibilità di confrontarsi con ricercatori e ricercatrici che possono ampliare i loro orizzonti. Inoltre, questi appuntamenti danno la possibilità alla nostra struttura di farsi conoscere, di aprirsi alla popolazione per divulgare i progetti che manda avanti e come questi possono essere importanti, ma spesso non così visibili come meriterebbero”.
Il valore del lavoro dello IAR è quello di conciliare scuola e ricerca, sempre puntando all’eccellenza in un campo difficile “che non nasce per autofinanziarsi, ma che ha bisogno di essere sostenuto”, come spiega Chadel parlando dei diversi progetti che vedono l’Institut capofila o partner di percorsi Interreg dal grande potenziale, come Riservaqua o Typicalp, quest’ultimo in particolare vede la scuola valdostana come capofila per la parte italiana e ha come obiettivo la competitività della tecnologia messa al servizio del settore agroalimentare valdostano. A spiegare la centralità di una progetto come Typicalp in una giornata come la notte europea dei ricercatori è la coordinatrice Sabina Valentini: “Questo è un percorso iniziato nel 2018, che racchiude diversi obiettivi tutti tesi alla competitività. Lavoriamo con un grande team perché l’innovazione possa aiutare i processi agroalimentari e per questo ci avvaliamo anche della tecnologia digitale. Lavoriamo sulla tipicità dei prodotti, individuiamo i biomarcatori della qualità di questi e cerchiamo il modo migliore di valorizzarli per valorizzare anche tutta la produzione unica che possiede la Valle d’Aosta”.
A impreziosire la giornata anche la conferma da parte dell’Assessore Bertschy dell’inserimento nel Defr della realizzazione di un Centro Unico per la Ricerca, progetto che “permetterebbe non di appiattire tutte le realtà valdostane che fanno ricerca, ma anzi di dare loro strumenti maggiori e una struttura efficiente e sufficiente a supportarle con adeguati mezzi, perché la ricerca non è solo il futuro, ma anche il presente di ragazze e ragazzi valdostani”.