Per il progetto di ampliamento e ristrutturazione dell’Ospedale regionale Umberto Parini di Aosta qualcosa torna a muoversi. Dopo aver aggiudicato a fine agosto l’appalto da 4,2 milioni di euro per la realizzazione del nuovo corpo G3 di ampliamento delle centrali tecnologiche, incluso nella fase 3 del progetto, la Siv, Société Infrastructures Valdôtaines ha pubblicato in questi giorni la gara per i lavori di scavo archeologico sui fronti Sud e Ovest e nella parte centrale dell’area di ampliamento ospedaliero. L’appalto, da 1,6 milioni di euro, prevede anche la realizzazione, lungo il fronte di scavo Ovest adiacente a viale Ginevra e parzialmente lungo il fronte Sud adiacente a via Guedoz, di una struttura provvisionale di sostegno costituita da una berlinese di micropali che successivamente sarà inglobata nella parete di confine della nuova struttura ospedaliera.
“Gli scavi archeologici fanno parte integrante dei lavori principali della Fase 3 dell’ampliamento del presidio ospedaliero Parini. – spiega la società – La scelta è stata quella di far partire i lavori con un leggero anticipo rispetto ai lavori edilizi principali dell’ampliamento in maniera di ridurre i tempi di realizzazione complessivi dell’intervento, prevenire e conoscere in anticipo, rispetto i lavori principali, eventuali criticità archeologiche residue, ed eventualmente dare loro soluzione tempestivamente ed in maniera coerente con la programmazione complessiva”.
Le offerte dovranno pervenire entro il 10 novembre e successivamente all’aggiudicazione i lavori andranno conclusi in 133 giorni.
“L’effettuazione dell’intervento, unitamente alla realizzazione delle centrali tecnologiche G3 del complesso ospedaliero, permettono di “diluire” nel tempo, in maniera non trascurabile, l’impatto del cantiere principale sul tessuto cittadino, e questo senza variare i tempi di realizzazione nel loro complesso” prosegue la società. “L’intervento è stato programmato ed attuato in piena collaborazione e supervisione con la Soprintendenza dei Beni Culturali, ambientali paesaggistici ed archeologici della Regione autonoma Valle d’Aosta, sotto la cui supervisione saranno condotti, come normale, i lavori”.