Le sfide per la Regione del nuovo codice degli appalti per i lavori pubblici in un convegno

La riforma è stata al centro di un convegno organizzato dalla Chambre valdôtaine nella mattinata di oggi, martedì 18 ottobre, a Saint-Vincent.
Il convegno sul Nuovo codice degli appalti
Politica

Il Nuovo codice degli appalti, entrato in vigore nell’estate scorsa, promette di mutare profondamente l’attuale assetto organizzativo dei lavori pubblici della Regione, garantendo loro la stabilità di un’unica fonte legislativa e autoesecutiva. Per riflettere sulla tematica, la Chambre valdôtaine ha organizzato nella mattinata di oggi, martedì 18 ottobre, un convegno dedicato a Saint-Vincent, che ha visto la partecipazione di oltre 350 persone.

Qualificazione e centralizzazione

Durante l’incontro sono stati anzitutto delineati alcuni passi avanti già compiuti dalla Valle d’Aosta in termini di aderenza al Nuovo codice degli appalti, tra cui la centralizzazione degli affidamenti di lavori e servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria presso la Stazione unica appaltante avviata sin dal 2014.

“Con il passare del tempo la struttura è divenuta un punto di riferimento e di supporto fondamentale per enti locali, Regione, operatori economici e imprenditori locali, anticipando il processo di riduzione delle Sua previsto dalla riforma – ha constatato Davide Sapinet, assessore Opere pubbliche, territorio e ambiente -. Tale assetto sarà confermato anche per il futuro attraverso l’adozione della nuova disciplina sulla centralizzazione presso la Sua VdA delle procedure di appalto e il rafforzamento della centralità dell’elenco regionale degli operatori economici quale strumento di indagine di mercato”.

Davide Sapinet al convegno sul Nuovo codice degli appalti
Davide Sapinet al convegno sul Nuovo codice degli appalti

Digitalizzazione

Il Nuovo codice degli appalti prevede peraltro una digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici volta a garantire la semplificazione e la trasparenza delle procedure di affidamento. Per fare ciò, la Valle d’Aosta sarà chiamata a dotarsi di una apposita piattaforma regionale di approvvigionamento digitale costituita dall’insieme dei servizi e dei sistemi informatici della società Inva spa.

“Il sistema di gestione dei contratti pubblici è alla vigilia di una profonda rivoluzione che intendiamo attuare assieme agli enti locali e alle associazioni di categoria degli operatori economici, delle imprese e dei professionisti – ha proseguito Sapinet -. La condivisione degli obiettivi e il confronto continuo sono strumenti di azione efficaci e utili ad assicurare lo sviluppo del settore”.

Il Nuovo codice degli appalti in Valle d’Aosta

Molte delle tematiche che pertengono all’introduzione in Valle d’Aosta del Nuovo codice degli appalti sono o saranno trattate dalla Consulta regionale dei lavori pubblici, la cui attinenza sarà prossimamente estesa al mondo dei servizi e delle forniture pubbliche.

“La riforma ci richiede di potenziare gli apparati tecnico-amministrativi dei nostri enti sia quanto alle competenze sia quanto agli organici, sviluppando nei prossimi anni innovazioni capaci di rendere attrattiva per i giovani l’amministrazione pubblica – ha concluso Sapinet -. Se attuato assieme il provvedimento ci consente di concretizzare l’idea di un’amministrazione moderna e all’avanguardia che possa chiedere qualità agli operatori economici e controllare che essa sia assicurata”.

Il convegno sul Nuovo codice degli appalti
Il convegno sul Nuovo codice degli appalti

Il convegno

Il convegno “La riforma dei contratti pubblici: coniugare semplificazione, celerità dei processi e qualità delle opere mantenendo alti i livelli di concorrenza e trasparenza” ha visto intervenire personalità quali il presidente di sezione del Consiglio di Stato Michele Corradino, il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Massimo Sessa e il referendario della Corte dei conti Raimondo Nocerino. Alle discussioni è poi seguita una tavola rotonda moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Alessandro Galimberti, cui hanno preso parte il presidente del Consiglio nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Francesco Miceli, il presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri Angelo Domenico Perrini, la funzionaria della Direzione legislazione opere pubbliche di Ance Michela Mancini e il coordinatore del dipartimento regionale Programmazione, risorse idriche e territorio Raffaele Rocco.

“Il settore delle costruzioni ha avuto un importante peso economico sin dal secondo dopoguerra e più che in altre regioni è stato un importante fattore di cambiamento sia culturale sia sociale – ha commentato il presidente della Chambre valdôtaine, Roberto Sapia -. La morfologia del nostro territorio ha una costante necessità di manutenzione e di ammodernamento delle propri infrastrutture e proprio per questo la discussione attorno alle regole del gioco è quanto mai delicata e complessa”.

Per poter adottare al meglio le misure previste dal Nuovo codice degli appalti, è necessario secondo l’imprenditore che si verifichino tre condizioni: “la formazione, la riqualificazione delle stazioni appaltanti e la digitalizzazione”, aspetti che richiedono di prestare attenzione a “pubblicità e acceso all’intero procedimento, affidabilità della programmazione, durata del procedimento, continuo monitoraggio dei prezzi e progettazione della sicurezza”.

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