Il mercato immobiliare valdostano del 2022 è stato da record e ha raggiunto nell’arco di un solo anno quota 2.555 immobili residenziali compravenduti sul territorio, superando gli ottimi dati precedenti risalenti al 2005. Il dato è contenuto nell’”Osservatorio immobiliare valdostano 2023”, il report redatto dalla sezione locale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali e presentato durante la mattinata di oggi, giovedì 19 ottobre.
“Questo risultato si deve a una congiuntura favorevole nel mercato residenziale di due aspetti: la possibilità di ottenere credito a condizioni vantaggiose per l’acquisto della prima casa e il regresso sino al -40% dei valori immobiliari – ha spiegato il vicepresidente Fiaip e delegato Omi, Roberto Nale -. A ciò si somma una serie di circostanze aggiuntive tra cui la tendenza durante la pandemia a prediligere immobili dotati di terrazzi o giardini e i miglioramenti strutturali ed estetici garantiti dal Superbonus 110%”.
Nella sola città di Aosta l’anno passato sono state vendute 453 abitazioni, la cui superficie media si aggira attorno ai 90,7 metri quadri: tra di esse il 40% è rappresentato da appartamenti di piccole dimensioni e il 30% da appartamenti di medie dimensioni. Il prezzo medio delle prime case è stimato nel capoluogo a 1.611 euro al metro quadro e sul territorio regionale, dove l’ampiezza degli immobili diminuisce a circa 85 metri quadri, a 1.853 euro al metro quadro.
“Il comparto immobiliare funziona da volano per tutta l’economia, perciò risente delle ripercussioni negative di guerra, caro energia o inflazione soltanto dopo molti mesi rispetto ad altri comparti – ha aggiunto Nale -. Sul piano nazionale alcune problematiche sono già state riscontrate nel primo semestre di quest’anno, ma nella nostra regione tale aspetto è parso rallentato e sta manifestando i primi segnali soltanto ora”.
Su di uno stock totale di quasi 155 mila abitazioni censite dall’”Osservatorio immobiliare valdostano 2023”, circa il 40% è rappresentato da seconde case, costruite tra gli Anni 70 e gli Anni 90 e sparse in tutte le località più o meno gettonate della Valle d’Aosta.
“La clientela italiana è prettamente di prossimità, composta da persone che approfittano dei fine settimana liberi per brevi soggiorni e che sempre di più dopo la pandemia amano godere di spazi verdi o richiedono uffici adatti allo smart-working” ha constatato il delegato Fiaip al settore turistico, Angelo Cominelli; la collega del settore estero, Marinella Gerandin, ha spiegato che “l’acquirente estero cerca perlopiù immobili finiti e chiavi in mano che siano dotati di certe caratteristiche, tra cui alimentazione a fonti energetiche o rivestimenti e arredamenti in materiale biologico, e raggiunge la regione con le intenzioni già definite e pronto all’acquisto”.
Un’ulteriore peculiarità del sistema immobiliare regionale sottolineata da Fiaip coincide con l’ottenimento di mutui che, come ricordato dal referente valdostano di Auxilia finance, Alessandro Serpico, grazie alla convenzione con Finaosta possono raggiungere tassi di interesse dal valore tra il 3,5% e il 4,0% di oggi a un più vantaggioso 1,5%.
Nemmeno il fenomeno degli affitti brevi è da sottovalutare poiché, secondo la presidente Fiaip Nathalie Money, esso “permette di mettere a reddito e rivalutare il patrimonio immobiliare, attirando italiani e stranieri che attraverso i loro investimenti possano portare indotto alla regione senza per questo entrare in conflitto con il settore alberghiero”.
Grazie alla sua ampiezza di indagine e alla sua precisione di rilevamento, l’”Osservatorio immobiliare valdostano 2023” vuole essere una opportunità per i professionisti dell’immobiliare di lavorare con dati regionali più concreti e attuali alla mano.
“Il documento riporta informazioni circa numero e densità di abitanti, stock di immobili e prezzo al metro quadro provenienti dai vari comuni nei quali i nostri affiliati sono dislocati – ha precisato il delegato Fiaip formazione e comunicazione, Angelo Aresu -. Ovviamente non è semplice attribuire un valore monetario a una struttura poiché, oltre alle statistiche più oggettive, è bene tenere in conto tratti quali inflazione, aumento delle materie prime, andamento del mercato ma anche età o vicinanza ai servizi”.