La fiber art dei Rammendi Ambientali porta al Gamba l’ultima frontiera dell’arte contemporanea

Rammendi Ambientali
Cultura

La fiber art è l’ultima frontiera dell’arte contemporanea ad essere sbarcata al Castello Gamba di Châtillon: difficile disciplina artistica, ricca di sfumature e significati intrinsechi, è l’ultima forma di espressione ad aggiungersi alle sperimentazioni che il museo del fu Baron Gamba permette al panorama artistico valdostano. Rammendi ambientali è un’esposizione che punta a portare, attraverso l’utilizzo di materie il più naturali possibili e di visioni della natura il più scevre possibili dai pregiudizi del mondo contemporaneo, un senso di positività nel futuro dell’ambiente. Così, il Museo che ha abituato i valdostani a forme di arte e comunicazioni sempre diverse e attuali, cerca con questa esposizione di comunicare la natura attraverso l’arte e più in particolare attraverso una delle forme d’arte per ora meno conosciute (specialmente dal pubblico valdostano): la fiber art.

“Con questa mostra il Castello Gamba procede con la sua mission fatta di proposte sempre aggiornate e variegate, che vogliono lasciare un segno nel panorama dell’arte contemporanea – spiega la dirigente della Regione Autonoma Viviana Vallet e responsabile scientifica del Castello Gamba – ; al tempo stesso non dimentichiamo mai gli artisti locali che ben si sposano con le maggiori tendenze artistiche del momento. 10 artisti che si occupano di fiber Art e che si sono interrogati sul tema quanto mai attuale, ma anche mistificato, del rapporto tra uomo e ambiente e della natura, con una accezione però di speranza e positività”.

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Dieci artisti tra locali e di fuori Valle, pronti a raccontare come la natura può essere ancora simbolo di speranza e non solo di crisi tra il fattore antropico e ciò che lo circonda, tra questi Maria Giovanna Casagrande con l’opera Dalle Rovine, che si concentra sulla mutazione del paesaggio e come questo cambia influenzato dai fattori esterni; Luana Usel della Coop. Les Tisserands, una realtà valdostana che dei filamenti ha fatto la sua storia e la sua fortuna, oltre che il suo futuro, con l’opera Custodi dell’Ambiente; Chicco Margaroli che da sempre porta avanti uno studio sulla lavorazione di materiali naturali come vesciche di vitello stabilizzate per descrivere tematiche importanti e che, per questa occasione, si è lasciata ispirare dall’acqua e dalla sua importanza, rappresentando il problema idrico proprio della Conca di By. Nel parco del Castello anche la performance live di Trame, opera dell’artista toscana Gloria Campriani in cui uomini e liberi si collegano e si intrecciano formando una sola tela con un flusso continuo di fili colorati tesi e protesi.

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Curata da Gabriella Anedi, storica dell’arte e gallerista attiva nel settore della Fiber Art, l’esposizione intende invitare lo spettatore a guardare con empatia agli squilibri ambientali che, se pur focalizzati su particolari situazioni individuate in Valle d’Aosta, si possono leggere come modelli di alterazioni universali.
Il titolo della mostra, infatti, Rammendi ambientali, apre subito diversi scenari che abbracciano il mondo del tessuto e allo stesso tempo la natura che ci circonda. Elementi che dialogano e si intrecciano per raccontare l’eterno lavorare della natura nel tempo e il suo rapporto con l’umanità. Ai nove artisti coinvolti, è stato chiesto quindi di comunicare una coscienza etica e una progettualità simbolica, premesse imprescindibili di ogni intervento su un bene comune.
Tra molteplici materiali tessili e innumerevoli stimoli sonori, visivi e tattili, la mostra accoglie le opere di Piera Antonelli, Pietrina Atzori, Romilda Boccia, Mariagiovanna Casagrande, Daniele De Giorgis, Daniela Evangelisti, Brenno Franceschi, Chicco Margaroli, Emilia Persenico.

L’esposizione è visitabile dal martedì alla domenica con orario 10-17 fino al 4 febbraio 2024.

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