Per me, che sono affascinata dalla scrittura in tutte le sue sfumature e adoro mettere in bella forma i miei pensieri, abbandonare la vecchia associazione tra giornalismo e scrittura è qualcosa che non mi ha mai convinta del tutto. Consapevole, però, che una conoscenza di base nel settore audiovisivo è sempre più richiesta in questo ambito, a fine estate ho appreso con sorpresa di un’iniziativa in cui Aosta si mostrava al passo con i tempi. L’Union de la Presse Francophone – Section Vallée D’Aoste lanciava infatti un corso di formazione alla comunicazione multimediale interamente gratuito, sostenuto e finanziato dall’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Insieme a me, altri quattro giovani valdostani tra i 18 e i 29 anni sono stati selezionati per questo viaggio nel mondo del giornalismo multimediale, dove abbiamo scoperto, in questi ultimi due mesi, cosa significa esprimersi in lingua francese utilizzando diversi canali comunicativi.
La parte sicuramente più impegnativa del corso è stata quella riguardante il video, coordinata dal filmmaker e presidente dell’Upf Vallée d’Aoste Joseph Péaquin, che era anche il responsabile dell’intera formazione. Dopo una prima introduzione al linguaggio audiovisivo – per capirci, quelle conoscenze di base su montaggio e inquadrature che cambiano per sempre il tuo modo di guardare film e video – ciascuno di noi ha presentato una possibile idea di reportage da realizzare insieme. A risultare vincitrice è stata la proposta, da parte di Matilda Cosentino, di un reportage sulla campionessa mondiale di enduro Sophie Riva. “Siamo partiti da un’idea nata dal gruppo stesso, fino ad arrivare alla realizzazione completa del prodotto finale”, spiega Matilda. “Abbiamo potuto imparare da zero a creare un reportage che potrebbe benissimo essere trasmesso domani mattina in televisione. Questo sicuramente non ha prezzo, è un’esperienza che non tutti possono ricevere e che ci darà più possibilità in un futuro lavorativo”.
La giornata di riprese a Pontey, dove abita Sophie Riva, è stata davvero speciale: sembravamo in un set cinematografico vero e proprio e, usando telecamere e microfoni professionali, abbiamo ripreso Sophie nei suoi luoghi del cuore. Per Sophie Bionaz, a cui il corso di formazione è servito ad approfondire delle skill che aveva già sfruttato in precedenza, cimentarsi nelle riprese di Sophie Riva in bici nei boschi di Pontey è stato un’esperienza indimenticabile: “Un momento che mi è rimasto nel cuore sono le riprese delle scene dinamiche con la bicicletta. In mezzo al bosco, dietro alla telecamera, cercando le angolazioni migliori in sentieri strettissimi e a volte addirittura seduti per terra…Cosa non si farebbe per una bella inquadratura!”.
Quel materiale ancora grezzo sembrava così lontano dal diventare un reportage vero e proprio, ma, grazie all’esperienza di Joseph, abbiamo seguito passo per passo i processi che permettono, in fase di post-produzione, di dare un senso alle scene girate, stravolgendo talvolta la divisione in sequenze che avevamo immaginato all’inizio. Ogni dettaglio, dalla fotografia ai suoni di sottofondo, è stato fondamentale per delineare la psicologia di Sophie Riva, scissa nella sua doppia vita di studentessa e atleta. “Mi appassiona approfondire l’‘umano’”, racconta Valentina Pietroni, “mi è piaciuto lavorare in gruppo attorno ad un soggetto, in questo caso Sophie, per costruirne un piccolo ritratto. La cura che il montaggio richiede è stata per me una grande sorpresa. Ricordo che quando ho visto la maschera che rappresentava la composizione del colore mi sembrava quasi magia! Tutto può essere manipolato e serve molta competenza per farlo bene”.
Se nella creazione del reportage abbiamo affinato contemporaneamente vista, udito e scrittura, nelle altre due parti del corso ci siamo concentrati sulle ultime due competenze. Attraverso tre incontri formativi con Gabriella Vernetto, Dirigente tecnico per l’educazione bi-plurilingue presso l’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma della Valle d’Aosta e Professoressa presso l’Università della Valle d’Aosta, abbiamo approfondito le tecniche della scrittura giornalistica, realizzando ciascuno cinque articoli su temi valdostani, due dei quali dedicati alle figure di Émile Chanoux e dell’abbé Trèves. “Mi è sempre piaciuto scrivere”, commenta Valentina, “e ritrovarmi di nuovo a fare ricerca sugli argomenti e a scatenare la creatività su una pagina bianca è stato faticoso e stimolante al tempo stesso. Mi ha entusiasmata scavare nelle biografie dei personaggi o intervistare delle persone che si sono aperte con generosità”.
Infine, con Laure Gabus, giornalista svizzera creatrice di podcast per l’etichetta da lei creata Audiosensible, abbiamo svolto una giornata di formazione sul sonoro, un campo che Matilda Cosentino e Giuseppe Varone avevano già frequentato, avendo collaborato in precedenza con delle emittenti radiofoniche. Mentre per le vie di Aosta sfilavano gli Alpini per il raduno nazionale, nella sede dell’Upf ognuno di noi ascoltava la propria voce quasi come fosse la prima volta, grazie ai microfoni professionali che Laure ci ha fatto provare. Abbiamo poi scelto ciascuno un altro soggetto valdostano su cui realizzare l’introduzione di un episodio. Un’altra ‘prima volta’ che ci ha permesso di sviluppare maggiore sensibilità nei confronti, questa volta, dei suoni. “Ora ascolto con più attenzione ogni rumore che mi circonda”, confessa Valentina, “e mi ritrovo spesso a pensare ‘questo suono sarebbe perfetto da utilizzare!’”.
I prodotti finali realizzati da ognuno di noi saranno pubblicati sul sito dell’associazione e presentati la sera del 15 dicembre ai membri dell’associazione. Il reportage Être une athlète è già stato pubblicato su YouTube, mentre sul bollettino dell’associazione Le Forum Francophone sarà pubblicato un articolo scelto tra quelli di ogni partecipante al corso di formazione.
Insomma, che l’audiovisivo stia entrando sempre di più nelle nostre vite, affermandosi come linguaggio comunicativo per eccellenza, è un dato evidente agli occhi di tutti. Non so se, come Joseph non ha mai mancato di sottolineare, l’intelligenza artificiale stravolgerà definitivamente il giornalismo come lo abbiamo inteso finora…Certo, è sempre meglio tenersi pronti e, attraverso questo corso, l’Upf Vda ha mostrato lungimiranza, puntando su competenze che, se non utilizzeremo in un futuro strettamente lavorativo, ci saranno sicuramente utili per approcciarci in modo più consapevole ai mezzi di comunicazione che utilizziamo quotidianamente.