“Di fronte all’ennesimo assassinio e all’ennesima violenza occorre rafforzare l’azione corale che molte persone stanno portando avanti per contrastare da anni il dilagante fenomeno della violenza sulle donne e sui bambini/e che assistono a tale dolore”. La Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta richiama all’unità rispetto alle molte iniziative che questa settimana saranno messe in campo, dal presidio di solidarietà in programma mercoledì 22 novembre, dalle ore 17 in piazza Arco d’Augusto, organizzato dopo l’uccisione della 22enne Giulia Cecchettin dall’Associazione Dora donne in Valle d’Aosta, al flash mob di sabato 25 novembre, alle ore 15, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite.
“Non disperdiamoci, non distraiamoci ma uniamo le forze”, chiede la Fondazione Comunitaria. “Non rendiamo i numerosi appuntamenti di questa settimana solo eventi rituali e celebrativi, come se si trattasse di una ‘rassegna culturale’ o di una semplice rivendicazione di parte. La posta in gioco è più importante e ha natura collettiva”.
Per questo motivo, la Fondazione Comunitaria, lancia un forte appello alla partecipazione collettiva. “Chiediamo alle cooperative sociali, ai loro soci e dipendenti di far sentire la loro voce e presenza! Alle organizzazioni di volontariato, al CSV-Valle d’Aosta, alla Caritas, alle Chiese, ai rappresentanti di tutte le confessioni religiose presenti sul territorio e a tutto il bénévolat valdostano di scendere in piazza uniti. Chiediamo alle istituzioni pubbliche di far sentire forte la loro voce, a partire dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta e dal Consiglio comunale di Aosta, così come a tutte le realtà amministrative valdostane riunite nel Cpel/Celva. Chiediamo ai nostri parlamentari, al Presidente della Regione autonoma della Valle d’Aosta e al sindaco di Aosta di esserci uniti e/o di mandare un forte messaggio di comunione d’intenti e azione. Chiediamo a tutte le forze politiche, alle organizzazioni di rappresentanza degli interessi, alle associazioni di categoria di condividere questo messaggio e scendere in piazza senza strumentalizzazioni, ma con la convinzione che organizzare l’opinione pubblica è un dovere civico. Chiediamo a tutti gli studenti di non rimanere indifferenti. Alle Scuole, all’Università di far sentire la loro presenza come testimonianza. Lo chiediamo a chi è genitore ed è terrorizzato dalla sola idea di avere figlie vittime e figli carnefici! Lo chiediamo agli artisti e ai musicisti valdostani, che solo qualche giorno fa hanno festeggiato il “movimento studentesco” del 1998, e a tutti coloro che non pensano che siano solo i giovani a doversi mobilitare, ma che siamo tutti responsabili. Chiediamo agli imprenditori, ai commercianti e a tutti i datori di lavoro di contribuire con la loro presenza e/o con un gesto significativo come il parziale abbassamento delle serrande! Lo chiediamo infine a tutti quei cittadini che non vogliono voltarsi sempre dall’altra parte. E anche, forse soprattutto, a coloro che non hanno ancora colto la gravità della situazione. Agiamo uniti”!