IL GRINCH
di Ron Howard, USA, 2000, commedia, fantastico
(in programma il 27 dicembre, alle 18 al Cinema Teatro Giacosa, Aosta / il 2 gennaio, alle 18 nella Sala Manifestazioni Arly, La Thuile)
C’è una parte di voi che odia il Natale, gli addobbi e i regali? Sentite un viscerale desiderio di spegnere le luci sfavillanti e siete intolleranti alla felicità delle feste? La tappa d’obbligo è il rewatch questo film cult che inaugura il nuovo millennio, nato nel 1957 dalla penna del Dr. Seuss e con un iconico protagonista interpretato da Jim Carrey. Un viaggio alla scoperta dei cuori più duri che grazie all’amore possono tornare a battere di vita.
Nel paese dei Non So Chi, tutti amano il Natale e lo attendono con trepidazione. L’unico a odiarlo è il Grinch, una anomala creatura verde, pelosa e spaventosa con il cuore più piccolo di due taglie rispetto agli altri. Beffato dagli abitanti durante l’infanzia a causa del suo aspetto lontano dai canoni della tradizione e ancorato al risentimento, il Grinch architetta un piano per rubare il Natale, che considera un espressione del consumismo e dell’ipocrisia delle apparenze. L’unica non intimidita da lui è Cindy Lou, una bambina che coglie la dolcezza sotto le apparenze e che prova a tutti i costi a coinvolgerlo nella festa e a fargli cambiare idea. Grazie all’accettazione e al riconoscimento, il Grinch, un po’ come lo Scrooge di Dickens (riguardate A Christmas Carol di Zemeckis), si accorgerà che il vero significato del Natale è altrove.
PARENTI SERPENTI
di Mario Monicelli, Italia, 1992, commedia
(in programma il 27 dicembre, alle 20 al Cinema Teatro Giacosa, Aosta)
Il maestro della commedia all’italiana Mario Monicelli svela con ironia quasi sadica il cinismo delle riunioni in famiglia per le festività che si cela dietro gli abbracci avvelenati e gli “auguri di buona feste” più falsi.
A casa dei nonni si ritrovano per Natale i quattro figli con i rispettivi compagni, figli e segreti. Gli anziani hanno una dolce richiesta da fare, importante, quanto naturale: l’età ormai si fa sentire, vorrebbero andare ad abitare con uno di loro per avere un aiuto. Per evitare di puntare subito il dito verso un determinato prescelto, lasciano libera scelta alla prole. C’è però il piccolo problema che nessuno vuole i due teneri genitori tra i piedi. Va da sé che si scatena il Dio del massacro, tra vasi di Pandora scoperchiati e frecce velenose, ma presto riescono a trovare la soluzione ottimale. Scritta, tra gli altri, anche con la grande Suso Cecchi D’Amico, si individuano due atti, legati tra loro come la miccia e la dinamite. La prima è un vivace affresco corale di cliché e abitudini delle famiglie italiane, mentre nella seconda l’umorismo si tinge di nero carbone, verso l’esplosione delle tensioni, all’insegna del puro e feroce cinismo.
La conclusione (che è meglio non svelare, nel caso qualcuno non avesse ancora visto questa perla di film) ribalta l’idea, sbagliata, che paragona con troppa facilità l’Italia al comandamento di onorare il padre e la madre. La dimostrazione che l’instabilità e l’incomunicabilità serpeggiano in tutti i nuclei familiari, persino nei focolari all’apparenza più calorosi. Come Viaggio a Tokyo ribaltato, opposto per il gusto grottesco, esuberante, tutto men che semplice e delicato. Da guardare sul divano con tutta la famiglia, ovviamente. Un altro spaccato di vita in famiglia italian style firmato Mario Monicelli, è Speriamo che sia femmina (1986), con un cast sopraffino (vi bastano Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli e Philippe Noiret?).
VIOLENT NIGHT – UNA NOTTE VIOLENTA E SILENZIOSA
di Tommy Wirkola, USA, 2022, commedia/azione
(in programma il 27 dicembre alle 22.15 al Cinema Teatro Giacosa, Aosta / il 29 dicembre, alle 21.00 nella Sala Manifestazioni Arly, La Thuile)
Babbo Natale ha perso la motivazione. I bambini di oggi sono egoisti, ossessionati dai social e non credono più nella magia del Natale, perché continuare a faticare per questi ingrati? Questo potrebbe essere il suo ultimo Natale in servizio. Almeno questo è quello che si dice mentre consegna doni nella casa di una ricchissima famiglia proprio mentre un gruppo di mercenari irrompe e fa tutti prigionieri. Mentre cerca di svignarsela e lasciarli ai loro problemi, Babbo Natale incrocia lo sguardo di Trudi, una tenera bambina che ha ben meritato il suo posto nella lista dei bimbi buoni. Controvoglia, rientra in casa per salvarla riscoprendo il suo lato violento e guerriero che aveva sopito da tempo.
Tommy Wirkola, regista e sceneggiatore svedese con un’evidente passione per i film ad alto contenuto di emoglobina, ci regala una commedia nera carica di sangue e azione con un Babbo Natale d’eccezione, interpretato da David Harbour (per chi non fosse forte con i nomi, è il poliziotto che adotta Eleven nella serie tv Stranger Things) e un cattivissimo John Leguizamo (la sua filmografia è lunghissima, ma amiamo ricordarlo come Luigi nella trasposizione cinematografica del noto videogioco “Super Mario Bros”), entrambi molto convincenti, agguerriti e determinati a fare i conti ognuno col proprio passato.
Imperdibile anche solo per vedere come la giovane co-protagonista sfrutta la sua conoscenza del film “Mamma, ho perso l’aereo” per piazzare trappole in giro per casa, trappole molto efficaci nel suo caso. Se le commedie nere un po’ violente vi piacciono, potrete anche recuperare il suo film “The Trip” con protagonista Noomi Rapace.
LE CINQUE LEGGENDE
di Peter Ramsey, 2012, USA, animazione/fantastico
( in programma il 28 dicembre, alle 17.30, nella Sala Polivalente di Chamois)
Non è Natale senza storie fantastiche e miti leggendari… lo sanno bene i protagonisti del film, che si battono per proteggere l’immaginazione dei bambini. In questo divertente ed epico lungometraggio d’animazione, il regista propone una rivisitazione dei personaggi più iconici delle feste invernali, da Jack Frost a Babbo Natale. Un ulteriore elemento di merito è dato dall’eccezionale cast di doppiatori che animano la vicenda: nella versione italiana troviamo, ad esempio, Francesco Pannofino e Fabrizio Pucci, mentre in quella inglese spiccano Jude Law, Alec Baldwin e Chris Pine.
Al quartier generale del Polo Nord, tutto sembra funzionare correttamente con Babbo Natale e i suoi Elfi intenti a prepararsi alle feste. All’improvviso, però, una nube scura avvolge il “globo”, una sfera che permette di vedere ogni bambino che crede nella magia e nelle leggende. Molto allarmato, Babbo Natale convoca allora gli altri tre Guardiani, niente meno che il Coniglio Pasquale, la Fatina dei Denti e l’Omino del Sonno. Quindi, constatano preoccupati che il temibile Uomo Nero è tornato: dopo essere stato sconfitto, è nuovamente pronto a seminare il terrore nel mondo e a cancellare l’immaginazione dei più piccoli.
Tuttavia, la squadra non è ancora al completo, come annuncia una misteriosa entità astrale, nota come l’Uomo della Luna. Per vincere definitivamente il loro nemico, i quattro Guardiani dovranno fare spazio ad una nuova leggenda, Jack Frost. In realtà, il ragazzo dai capelli argentati sembra non avere molto da condividere con i famosi protagonisti, fuggendo da tutte le responsabilità e usando i suoi poteri del ghiaccio per divertirsi. Nonostante le iniziali rimostranze e le evidenti differenze, i cinque protagonisti leggendari si troveranno a collaborare dando vita a una storia epica ed avventurosa, ricca di magia e speranza. Se i retroscena delle imprese di Santa Claus vi hanno divertito, allora il prossimo titolo da guardare è “Il figlio di Babbo Natale”, il film d’animazione di Sarah Smith.
GREMLINS
di Joe Dante, USA, 1984, commedia, fanstastico, horror
(in programma il 2 gennaio, alle 21 nella Sala Manifestazioni Arly, La Thuile)
Rand è un eccentrico inventore che gira incessantemente il paese nel tentativo di vendere le sue strampalate invenzioni. Durante una visita a Chinatown scopre in una piccola bottega un mogwai, docile animaletto che sembra il regalo di Natale ideale per suo figlio Billy. Il mogwai è semplicissimo da gestire basterà rispettare tre semplici regole: non esporlo alla luce, non metterlo a contatto con l’acqua e non nutrirlo dopo la mezzanotte. Riuscirà Billy ad attenersi a queste tre regole?
Avete appena letto il preludio a Gremlins, un horror, dissacrante e spassoso, vera e propria perla nella filmografia di Joe Dante. Ispirato a un libro e un soggetto di Roald Dahl, prodotto da Spielberg, di cui si avverte l’ombra ad un parsec di distanza, il lungometraggio è un’esilarante parodia della società dei consumi che denuncia il trattamento riservato alle tradizioni delle minoranze. Questi temi forti sono abilmente mescolati tra i molteplici livelli di lettura del film garantendone la possibilità di una fruizione godibilissima ad un pubblico di tutti i tipi e di tutte l’età. Gag slapstick, scenette surreali, mostriciattoli verdi, momenti metacinematografici, innumerevoli citazioni, tragicomiche aggressioni e omicidi si intrecciano in un crescendo da antologia dove il black humor spadroneggia incontrastato. A cavallo tra Creepshow, E.T. e I Goonies, ammantato di un’ estetica assolutamente anni ottanta, Gremlins è il cocktail perfetto per un classico a trecentosessanta gradi, sicuramente ambientato a Natale ma sempre godibile, da gustare tranquillamente anche fuori stagione.