Era uno degli obietti di Enval, presentato nel 2021 con la messa in funzione del nuovo centro di trattamento rifiuti di Brissogne: rallentare i tempi di riempimento della discarica, previsti per il 2035.
Obiettivo che oggi però il direttore tecnico di Enval, l’ingegnere Matteo Millevolte ha dovuto ammettere, davanti all’Osservatorio rifiuti, riunito nel salone del consiglio comunale, che non si sta concretizzando. Non solo, ai ritmi attuali di raccolta la discarica si esaurirà molto prima di quanto previsto, ovvero entro il 31 dicembre 2031.
Nel 2023 sono state 45mila le tonnellate di rifiuti arrivate a Brissogne da tutta la regione, di cui 7mila di multimateriale, 25mila di rifiuti indifferenziati, 8mila di natura organica, 17mila di rifiuti secchi e 6mila di rifiuti speciali.
Se negli anni la raccolta differenziata di Aosta è sicuramente migliorata, rimangono ancora percentuali di materiali che si possono recuperare e invece finiscono nell’indifferenziato. Le analisi merceologiche condotte da Enval mostrano ad esempio come nell’indifferenziato viene conferito un 11% di tessili, un 10% di carta, un 20% di plastica e un 16% di frazione organica. Nel multimateriale il problema maggiore riguarda le plastiche dure, pari al 33%, che non vanno al Consorzio Corepla. “Le plastiche dure non sono ammesse – ha ricordato l’Assessore Loris Sartore – perché il Consorzio non le ritira. Questo è sicuramente fonte di incertezza e dubbi della cittadinanza”.