Una proposta di legge sull’invecchiamento attivo

La proposta di legge, composta da 18 articoli, è stata depositata dal gruppo misto e dal gruppo di Forza Italia. Prevista anche l'istituzione del garante dei diritti delle persone anziane.
Mauro Baccega e Claudio Restano
Politica

Valorizzare il ruolo delle persone anziane nella comunità e promuovere la partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale della nostra regione. E’ l’obiettivo della proposta di legge sull’invecchiamento attivo depositata in Consiglio regionale da Claudio Restano del gruppo misto e dal gruppo di Forza Italia Vda.

“I dati ci dicono che la popolazione invecchia sempre più” ricorda Claudio Restano “Se l’obiettivo è di essere in salute da anziani, il mezzo è di renderlo attivo. Gli studi ci dicono che per favorire l’invecchiamento attivo non è sufficiente mettere dei soldi, bisogna fare di più. Serve una legge per coordinare l’attività delle associazioni, dei sindacati e dei giovani”.

La proposta, composta da 18 articoli, ha già ricevuto il via libera dall’Assemblea dei sindaci.

Per favorire la crescita personale degli anziani, valorizzando la loro capacità progettuale e la loro esperienza di vita, la proposta punta a promuovere e sostenere, attraverso gli enti locali, l’usl, le strutture residenziali, le istituzioni scolastiche ed universitarie, gli organismi di formazione, ke associazioni di tutela e di rappresentanza degli anziani, l’auto-organizzazione; il volontariato; la cittadinanza attiva; lo sviluppo di reti sociali. 

Gli ambiti d’intervento spaziano dalle politiche familiari alla formazione permanente, dalla prevenzione sanitaria al contrasto dei fenomeni di discriminazione, dalla cultura al tempo libero.

Prevista anche l’istituzione del garante dei diritti delle persone anziane.

“Il 25% della popolazione ha più di 65 anni – evidenzia ancora Mauro Baccega – La Valle d’Aosta invecchia perché si vive bene, ma vogliamo migliorare l’invecchiamento attivo, razionalizzando i vari interventi e ottimizzandoli in un unico provvedimento”.

2 risposte

  1. Bisognava tutelare gli anziani quando è stato impedito loro di ricevere visite in RSA . Anziani che venivano dimessi dopo due mesi di ricovero ospedaliero sporchi e con unghie lunghe di due mesi….. Anziani che non hanno potuto avere un funerale. E non attaccatemi con la solita storia perché ormai gli studi veri, le sentenze e i risarcimenti mi danno assolutamente ragione se solo tutte le testate giornalistiche li pubblicassero.

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