Ipotermia di un cane ospitato, condannato il titolare di una pensione

Il giudice monocratico Tornatore ha inflitto un’ammenda di 670 euro ad Angelo Lodato, accusato di abbandono di animali. I fatti risalgono al marzo 2022, quando il dobermann di un cliente era stato trovato in fin di vita.
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Cronaca

Un’ammenda di 670 euro è la condanna inflitta, in primo grado, dal giudice monocratico Marco Tornatore al titolare di una pensione e toelettatura per cani di Gignod, Angelo Lodato, 53enne. L’uomo era accusato di abbandono di animali, per aver tenuto un cane affidatogli da un cliente in condizioni ritenute dagli inquirenti incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze, provocandogli in particolare una gravissima condizione di ipotermia.

Il cane trovato in fin di vita

I fatti risalgono al marzo 2022, quando il maggiore dell’esercito Karim Bensellam Akalay si reca all’estero con sua moglie. Un viaggio complesso da affrontare per Thor, un dobermann di sei anni, per cui la coppia sceglie, dopo aver compiuto anche un sopralluogo, la struttura dell’imputato. La mattina del 14 marzo di due anni fa, il dipendente della pensione trova il cane in condizioni per cui – ha testimoniato in udienza – sembrava morto.

Secondo il dipendente, era sdraiato per terra, rigido, con sangue sulla bocca e sul fondo schiena. Viene avvisato il proprietario del cane, ma poco dopo – è continuata la testimonianza – il cane manifesta attività respiratoria e Lodato, è emerso a processo, gli avrebbe praticato il massaggio cardiaco e lo avrebbe poi accompagnato dal veterinario di fiducia di Bensellam.

Anche quest’ultimo è stato sentito in aula, riferendo che Thor appariva congelato e bagnato, con una temperatura corporea di 13 gradi. Per favorirne la ripresa, era stato riscaldato e reidratato. Stando ai testimoni della difesa (il dipendente, ma anche la moglie dell’imputato), il cane era in un box (quello mostrato al padrone durante il sopralluogo), con il riscaldamento acceso e una “temperatura tra i 16 e i 18 gradi”.

La condizione del cane, nelle testimonianze difensive, era spiegata con il fatto che “la ciotola era capovolta, quindi era naturale che tutta l’acqua fosse fuoriuscita”, ma “lo faceva anche durante il giorno, ci giocava”. Tuttavia, sempre secondo le deposizioni rese a processo, nei giorni precedenti l’episodio, Thor si era comportato come “un cane normalissimo, veramente favoloso”.

La difesa: possibile ipotiroidismo

In un’altra udienza del procedimento è stato sentito anche un consulente tecnico dell’imputato (a difendere Lodato è l’avvocato Andrea Giunti, di Aosta), che ha sottolineato come tra le cause dell’ipotermia acuta possa rientrare anche “il coma mixedematoso”, che presenta sintomi “che tornano con quelli descritti dal veterinario che ha curato il cane”. Tra le cause di questa condizione, “un ipotiroidismo, che è malattia autoimmune, latente, subdola”.

Una malattia cui il dobermann “è predisposto” e Thor “rientra nell’età indicata dalla letteratura, l’età di mezzo, 6-7 anni”. Il consulente ha sottolineato come, dopo i fatti, il cane “ha avuto pronto soccorso, ma non c’è stato esame della funzione tiroidea”. Le basi dell’ipotiroidismo, ha detto il perito, sono molto sottili da indagare, ma “quando è stato trovato in quello stato si poteva pensare di prenderlo in esame da quel punto di vista”.

In sentenza anche una provvisionale per i danni

Nella discussione conclusiva, nell’udienza di ieri, martedì 5 marzo, la Procura – rappresentata dalla vpo Maria Luisa Verna – ha chiesto al giudice di pronunciarsi per la colpevolezza dell’imputato, infliggendogli un’ammenda da 6mila euro. Nel decidere, il magistrato ha ridotto l’entità della sanzione, ponendo anche a carico dell’imputato una provvisionale di 5mila euro a favore del proprietario del cane (costituitosi parte civile nel processo, con gli avvocati Sandro Sorbara e Massimo Balì) e il pagamento di 3.590 euro per le spese legali. Il deposito delle motivazioni, che consentiranno alla difesa dell’imputato la valutazione del ricorso, è atteso entro 45 giorni.

Il commento dell’Enpa

L’esito del processo aostano è stato commentato anche dalla presidente nazionale dell’Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi: ““Una sentenza importante che accende i riflettori sui reati che avvengono proprio nei luoghi in cui gli animali dovrebbero essere accuditi e al sicuro e costituisce un ammonimento a tutti coloro che maltrattano gli animali, tradendo la fiducia di chi glielo affida”.

“A volte purtroppo – conclude Rocchi – anche dietro apparenti realtà a cinque stelle, i diritti e la tutela degli animali viene totalmente negata. Pensare a Thor, lasciato al gelo sotto la neve a morire di freddo, mi fa una gran rabbia. Ci sono persone per cui gli animali sono solo un business e non si curano delle loro reali esigenze. L’unico modo per difenderci da queste realtà è denunciare. Non rinunciate mai a farlo! Sentenze come quella di oggi sono fondamentali per tutti i Thor che ci sono stati, e per tutti quelli che verranno!”.

4 risposte

  1. ubblico Ufficiale (L’art. 341 bis cp): Un Approfondimento Legale
    L’oltraggio pubblico ufficiale, disciplinato dall’articolo 341 bis del Codice Penale italiano, rappresentato che coinvolge la mancanza di rispetto nei confronti di un pubblico ufficiale nel corso dell’esercizio delle sue funzioni. Questo articolo è stato introdotto per garantire il

    Oltraggio Pubblico Ufficiale (l’art 341 bis cp)

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