Diffondere consapevolezza, combattere i tabù e cercare di fare rete cercando di adottare un approccio multidisciplinare alle cure. Sono gli obiettivi che l’associazione Parkinson Valle d’Aosta, la Regione e l’azienda USL si pongono in questa Giornata Mondiale del Parkinson. La presidente dell’associazione – che lavora sul territorio per sostenere e aiutare i malati di Parkinson e le loro famiglie -, Federica Cortese e il direttore del reparto di neurologia dell’Ospedale Parini di Aosta Guido Giardini, raccontano che cos’è e come funziona questa malattia.
Dopo l’Alzheimer, il Parkinson è la seconda patologia neurologica degenerativa più diffusa al mondo, che agisce sulla capacità delle persone di controllare il proprio corpo e il proprio movimento. In Italia, secondo recenti stime, sono circa 400 mila le persone affette da questa patologia. In Valle d’Aosta i pazienti con diagnosi di Parkinson sono circa 400 con un’incidenza di circa 25 diagnosi all’anno.
Il Parkinson non ha una cura, ma se ne possono controllare i sintomi con alcuni medicinali. Negli ultimi anni l’approccio più consigliato è, però, multidisciplinare: in parallelo alle medicine si propongono percorsi di psicoterapia, percorsi psicomotori, attività fisica mirata, fisioterapia e percorsi di inclusione sociale attraverso attività come la musica o la danza.