Ad Aosta, il giorno dopo lo scrutinio è quello delle illazioni sulla futura Giunta comunale: rumor e anticipazioni vengono puntualmente smentiti dai fatti, ma è possibile iniziare a fare le prime ipotesi ragionevoli. Il risultato elettorale che, secondo il sindaco Bruno Giordano, è "così evidente da non rendere nemmeno necessario l'uso del manuale Cencelli", vede quattro partiti in maggioranza. Tutti avranno un incarico in Giunta, e oltre ai sei assessorati vi sono da spartire gli incarichi per le presidenze dell'assemblea e dell'APS spa, l'azienda pubblici servizi.
Per quest'ultimo ruolo, sembra essere in pole position Guido Grimod, sindaco uscente, che non ha mai smentito il suo interessamento. Grimod lo ha detto chiaramente nei giorni scorsi: "Ora mi riposerò un po', poi mi piacerebbe provare a gestire un organismo che ho contribuito a creare nei dieci anni passati". Giordano e Follien hanno annunciato che rivoluzioneranno le deleghe, per renderle in tutto simili a quelle regionali: l'obiettivo è una migliore corrispondenza degli incarichi tra i due livelli amministrativi.
Il primo nodo da sciogliere è quello del numero di assessorati per Stella Alpina e Union Valdôtaine. La Stella, che ha eletto Mauro Baccega con un plebiscito di 1248 preferenze personali, può permettersi di puntare alle opere pubbliche, assessorato che nei prossimi cinque o dieci anni rivestirà un ruolo cruciale. Oltre a Baccega, per SA sono stati confermati gli uscenti Delio Donzel, lanciato verso l'ambiente, delega per cui ha raccolto il plauso bipartisan dell'aula, e Guido Cossard, che però potrebbe lasciare il posto, per ordine di preferenze, a Stefano Borrello, secondo degli eletti in lista.
Difficilmente la Stella indietreggerà sul numero di assessorati rispetto alla consigliatura uscente, visto il successo elettorale e vista l'espressione da parte dell'Union Valdôtaine di sindaco, vice e presidente APS. L'UV dovrà accontentarsi di un assessore, a meno di bracci di ferro per fare posto a Marco Sorbara, primo degli eletti: un posto in Giunta è riservato per legge ad una donna. Le uniche tre elette sono Patrizia Carradore,(Fédération), Cristina Galassi (UV) e Lorella Zani (UV), in pole position per una poltrona: la Carradore ricopre infatti l'incarico di segretario particolare dell'assessore regionale Claudio Lavoyer, pressoché inconciliabile con la delega assessorile. La poltrona buona per la Zani potrebbe essere quella delle Finanze, lasciata libera da Mauro Baccega.
Detto della Carradore, per Fédération l'unico papabile rimasto è l'ex presidente dell'APS Salvatore Luberto. Nel PdL, il numero di preferenze e l'orientamento interno del partito spianano la strada al ventisettenne neo-eletto Andrea Paron che, superati i possibili veti unionisti per un assessore così giovane e di area Alleanza Nazionale, potrebbe ricoprire la delega alle politiche giovanili. Resta fuori la presidenza del Consiglio, un ruolo a cui pochi sembrano interessati: il ruolo del leone sarà, manco a dirlo, dell'Union.