Disservizi ferroviari, i pendolari “imbufaliti” si rivolgono al giudice di pace

La Federconsumatori supporta il Comitato dei pendolari fornendo assistenza legale per ricorrere al giudice di pace. Illustrati i risultati di un questionario tra gli utenti, che reputano insufficiente la tratta per puntualità, pulizia e sicurezza.
Una delle foto pubblicate sul gruppo di Facebook
Società

"Vogliamo dare una valvola di sfogo legale ai tanti utenti della tratta ferroviaria Aosta – Torino insoddisfatti e imbufaliti": Bruno Albertinelli, presidente della Federconsumatori della Valle d'Aosta, annuncia che verrà depositato entro luglio un ricorso al giudice di pace per i disservizi di Trenitalia sulla tratta valdostana, da parte di singoli utenti aderenti al "Comitato valdostano dei pendolari della tratta ferroviaria Aosta-Torino", la cui referente è Francesca Melagrana: gli aderenti sono una novantina, e sei di questi sono intenzionati ad adire il giudice di pace.

Il comitato ha distribuito in duecento copie, tra i pendolari valdostani, un questionario con otto domande che, seppur compilato soltanto da 110 persone, fornisce un quadro chiaro: la quasi totalità degli interpellati si dice insoddisfatto della pulizia delle carrozze e della puntualità delle corse, sicuramente l'aspetto che più crea grattacapi ai tanti lavoratori che utilizzano quotidianamente il treno. Vengono reputate insufficienti anche le informazioni in caso di disservizi e la climatizzazione delle carrozze, oltre alla sicurezza di un treno che "spesso viaggia con le porte aperte".

"Le continue riunioni – spiega la Melagrana – estese anche all'Associazione dei pendolari legalmente riconosciuta, con Trenitalia e con l'Assessore Marguerettaz non hanno portato ad alcun risultato, ed è quindi nostra intenzione proseguire per far valere i nostri diritti. Apprezziamo la lettera inviata dall'Assessore a Trenitalia, ma vogliamo delle risposte concrete". La conciliazione extra-giudiziale, concessa da Trenitalia sulle tratte interregionali, non si applica alla Torino – Aosta, così come la "class action" da parte di Federconsumatori, che però appoggerà con il suo legale Silvia Caveri, i singoli utenti: "Cerchiamo di ottenere i rimborsi che ci spettano – conclude la Melagrana – per le tante ore di lavoro perse e per il disagio psicologico di un servizio inefficiente".

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