Il 21 giugno apre ad Aosta la mostra “L’altro Picasso. Ritorno alle origini”

Il grande artista spagnolo sarà protagonista della mostra al Museo archeologico di Aosta dal 21 giugno al 19 ottobre. L'esposizione esplora l'influenza delle origini e delle tradizioni familiari sull’opera di Picasso, ma anche l’eredità della cultura fenicia, romana e araba.
Mostra L'altro Picasso
Cultura

Annunciata lo scorso anno, venerdì prossimo 20 giugno, sarà inaugurata la mostra L’altro Picasso. Ritorno alle origini nelle sale espositive del Museo Archeologico Regionale di Aosta. A comunicarlo l’Assessorato Beni e attività culturali.

L’esposizione, curata da Helena AlonsoJ. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz, esplora la profonda influenza delle origini e tradizioni familiari sull’opera di Pablo Picasso (Malaga, Spagna, 1881 – Mougins, Francia, 1973), nonché l’eredità delle culture classiche, in particolare la cultura fenicia, romana e araba, che l’artista aveva conosciuto durante l’infanzia a Malaga, sulle sponde del Mediterraneo.

Il progetto propone al pubblico un percorso che cerca di ricostruire la vicenda creativa picassiana attraverso i legami fra le esperienze dell’infanzia, il costante dialogo con il passato e l’innovativo uso delle tecniche tradizionali, come la ceramica, l’incisione e il design scenografico.

Gli approfondimenti legati alla poesia, le suggestioni sul rapporto con i fotografi suoi contemporanei e sulla ricezione della sua opera in Italia negli anni Cinquanta concorrono a comporre un racconto unico che intreccia storia, arte e memoria, rivelando un Picasso intimo, un artista non solo innovativo e geniale, vissuto in una continua ricerca, ma anche profondamente consapevole delle proprie origini.

La selezione di opere presentate offre un’ampia panoramica della produzione di Picasso, dalle sue migliori creazioni nel campo dell’incisione, come la serie Il capolavoro sconosciuto o un’acquaforte tratta dalla Suite Vollard, in cui il mondo classico riemerge davanti ai nostri occhi, fino al contributo di Picasso alle arti sceniche, con le scenografie per il balletto Il cappello a tre punte. Inoltre, la sua passione per la letteratura e la considerazione che aveva di sé come scrittore – una delle sfaccettature meno note dell’artista – viene mostrata nella serie di incisioni La Sepoltura del conte di Orgaz e nelle sue poesie.

A questo si aggiunge una vasta selezione di ceramiche: a partire dal 1946 Picasso trova infatti in questa tecnica millenaria un intero universo creativo da esplorare. A 65 anni, quando decide di stabilirsi vicino al Mare Nostrum delle sue origini, Picasso si sente come un bambino nello scoprire e indagare una forma d’arte che gli permette di conciliare gli aspetti stilistici e tecnici di disegno, incisione e scultura.

Nella Malaga della sua infanzia, dove Picasso conosceva i laboratori di ceramica nei pressi della casa di famiglia, il padre José Ruiz Blasco, professore di disegno e curatore del museo cittadino, fu il suo primo maestro e permise alle doti artistiche del piccolo Pablo di emergere e svilupparsi.

Questo patrimonio culturale immateriale forma il background che segnerà Picasso per tutta la vita e incentra il contenuto della mostra su una visione meno conosciuta di questo straordinario maestro. 

“La collaborazione tra le istituzioni culturali della Valle d’Aosta e la nostra Ambasciata è un segnale chiaro di come l’arte possa fungere da catalizzatore per il rafforzamento dei legami culturali e istituzionali tra i due Paesi – dice l’ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Fernández-Palaciosa –. È un momento favorevole per intensificare la nostra cooperazione, e la mostra su Picasso è l’occasione perfetta per consolidare questo cammino”.

“L’esposizione è un evento di respiro internazionale, desidero dunque tributare un sentito ringraziamento all’ambasciatore di Spagna a Roma che ha concesso il patrocinio a questa iniziativa espositiva realizzata in Valle d’Aosta per la stagione estiva 2025 – spiega invece l’assessore Jean-Pierre Guichardaz –. La sede espositiva del Museo Archeologico Regionale, nel cuore della città, offrirà ai visitatori un nuovo e interessante evento dedicato al Novecento, approfondendo alcuni aspetti della vicenda creativa del geniale maestro di Malaga, che ha sempre guardato all’arte come a un linguaggio universale attraverso cui raccontare il mondo”.

I biglietti di ingresso hanno costo di 8 euro per l’intero e 6 per il ridotto. La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei, e sarà aperta al pubblico tutti i giorni dal 21 giugno al 19 ottobre 2025, dalle 9 alle 19.

Locandina mostra L'altro Picasso

Il 2025 delle mostre porta Pablo Picasso ad Aosta

17 giugno 2024

he OthThe Other Picasso Picasso
The Other Picasso

Con un po’ di “scia”, anche Aosta celebrerà il cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso con il ritorno del grande pittore malagueño – morto nel 1973 – nel capoluogo regionale, con la mostra “The Other Picasso. Ritorno alle origini”, che verrà ospitata al Museo archeologico regionale di piazza Roncas indicativamente dal 20 giugno al 19 ottobre 2025.

Ad annunciarlo, in conferenza stampa di Giunta, il presidente della Regione Renzo Testolin. Ma Picasso – tra i giganti della Storia dell’arte del Novecento, e non solo – non sarà l’unica novità della stagione delle mostre 2024/25.

Negli spazi del Centro Saint-Bénin di Aosta, in via Féstaz, sarà infatti ospitata una monografica di Inge Morath, fotografa newyorkese e prima fotogiornalista donna ad essere reclutata nell’agenzia Magnum. Le date dell’esposizione, ad oggi, sono fissate dal 18 ottobre 2024 al 16 marzo 2025. In mostra, circa 200 scatti della fotografa statunitense.

Non solo. Sempre il Museo archeologico regionale ospiterà anche un grande enfant du pays, grazie ad una mostra su Italo Mus (1982-1967) dal titolo Italo Mus, fedele cronista del suo tempo che raccoglierà 80 opere del pittore originario di Châtillon realizzate sin dai primi anni del ‘900 fino alla sua morte.

Una risposta

  1. Ho sempre amato Picasso per la sua libertà di liberarsi da orpelli di una pittura accademica. Sono un artista surrealista metafisico, e sono stato onorato da un saggio di Janus, circa 20 anni fa’.

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