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Sono tanti i report, con cadenze e metodologie diverse, che analizzano la sanità pubblica. Troppe, forse? Può darsi. Ed è il motivo per il quale, sui Livelli essenziali di assistenza – i cosiddetti “Lea” – l’Usl della Valle d’Aosta vuole fare chiarezza.
Tre i rapporti che l’Azienda sanitaria prende in analisi – riferiti al 2022 –: Reti tempo dipendenti Agenas, Nsg Sistema di garanzia (Punteggi Lea) ed il Rapporto Crea tutela salute performance delle Regioni.
“Il primo ed il terzo danno un quadro della Valle d’Aosta complessivo positivo, a volte molto positivo – ha spiegato in conferenza stampa Massimo Uberti, direttore generale Usl –. Non è un dato autoreferenziale né referenziale, perché non è emanato da noi. Non siamo contenti neanche del risultato positivo, perché è nostro dovere migliorare gli indicatori. È uno stimolo per capire su quali aspetti fare meglio. Il secondo, invece, è quello che vede la Valle d’Aosta classificarsi malissimo”.
Anche se, dice sempre il Direttore, “Una manciata di indicatori non può raccontare l’attività di un sistema complesso ospedale che eroga centinaia di migliaia di prestazioni”.
Il report Reti tempo dipendenti Agenas
Il rapporto Agenas si concentra sulle patologie in cui è fondamentale essere tempestivi, ovvero i codici rossi in Pronto soccorso, gli infarti e gli ictus.
“Per il Pronto soccorso si calcola il tempo in ospedale tra l’arrivo del paziente e la fine dell’episodio, o con un ricovero o con la dimissione – dice Uberti –. La Valle d’Aosta ha i tempi medi più bassi rispetto valore medio nazionale. È un buon risultato, non siamo la migliore regione, possiamo e vogliamo fare meglio. Questo non significa che non ci siano persone che rimangono troppo in Pronto soccorso”.
Sui tempi di attesa in Pronto soccorso il “Parini” registra il miglior tempo nazionale tra accesso e ricovero per i codici rossi: 88,5 minuti contro una media italiana di 208. Riguardo l’efficienza generale – quindi tutti i codici di triage – l’ospedale di Aosta vede un tempo tra accesso e dimissioni/ricoveri di 151 minuti contro i 178 della media nazionale.
La Valle di trova in fascia virtuosa anche sul trattamento dell’infarto miocardico acuto con Angioplastica entro 90 minuti dal ricovero, con un tasso del 55,56 per cento. Tra le Regioni, la nostra è invece al secondo posto per la mortalità più bassa post-infarto, dopo la Toscana, con un tasso grezzo del 6,67 per cento.
Dati positivi anche per il trattamento dell’ictus ischemico, dove le percentuali di trombolisi e trombectomia – i trattamenti principalmente utilizzati – sono superiori alla media italiana con invio ad un percorso riabilitativo. “Ci classifichiamo abbastanza bene – ha aggiunto Uberti –. Abbiamo anche un’ottima percentuale di pazienti che riabilitiamo dopo l’intervento”.
Il monitoraggio Lea di Agenas
“Tradizionalmente in questo report andiamo male – spiega ancora il direttore Usl –. Per la Valle, fino al 2016, il Ministero non pubblicizzava il dato perché, essendo Regione autonoma, finanzia da sola la sua sanità. È problema storico della Valle d’Aosta: uno è di dimensione, perché gli indicatori sono pensati per regioni con milioni di abitanti. Per noi pochissimi casi cambiano totalmente i rapporti. Poi, abbiamo una divisione di compiti tra la sanità ed i servizi socio-assistenziali in capo alle Unité e che non entrano nei flussi ministeriali”.
“Il dato sintetico è ancora insoddisfacente ma in miglioramento – ha chiuso –. Sono convinto che i dati del 2023 ci daranno per la prima volta positivi in modo significativo”.
Nel dettaglio, i dati 2022 del report danno come “ottimale” il tasso di ospedalizzazione e i ricoveri inappropriati, “buono ed in miglioramento” la frattura del collo del femore per gli over65 entro due giorni. Sono “fortemente negativi” le colecistectomie dimesse entro tre giorni e la percentuale di parti cesarei.
Il Rapporto Crea tutela salute performance delle Regioni
In questo report la Valle d’Aosta è sopra la media nazionale per indice di performance, nel secondo – su quattro – gruppo di regioni con i dati migliori. Uberti spiega: “Sugli esiti delle aree di intervento andiamo molto bene, abbiamo dei recuperi significativi sull’appropriatezza, e situazioni anche discrete, anche con possibilità di miglioramento”.
In sintesi, il primo report sulle patologie tempo dipendenti vede una valutazione positiva della sanità valdostana, così come è positivo il quadro di Crea sulle performance regionali. Il monitoraggio dei Lea di Agenas vede invece una valutazione negativa, seppure in miglioramento.
Il punteggio totale dei Lea è aumentato di sei punti, passando da 147,21 del 2021 ai 153,29 del 2022. Per l’ospedale l’incremento è stato di tre punti, da 52,59 del ’21 ai 55,23 dell’anno dopo. È migliorato il dato della prevenzione, passato da 45,31 punti a 50,91 (5 punti), mentre è lievemente diminuito il punteggio del territorio (da 49,31 a 47,25).
4 risposte
Mi dispiace, ma per quanto si sforzi di comunicare, a me trasmette mancanza di visione, incapacità nel motivare il proprio personale, scarsa autorevolezza. In sostanza, non sembra che il benessere dei dipendenti e la salute pubblica siano la sua priorità. Forse viene remunerato troppo e questo favorisce la perdita di contatto con la realtà?
leggete questo: https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/aziende-e-regioni/2024-07-15/-lea-2022-secondo-nsg-dati-migliorano-ma-sono-ancora-solo-13-regioni-promosse-top-emilia-romagna-toscana-e-trento-valle-d-aosta-bocciata-schillaci-ampi-margini-miglioramento-2024-indicatori-core-103639.php?uuid=AF4OiIsC
Conosco gente in lista da 4-5 anni per operarsi ma va bene così per loro, forse sono da rivedere gli standard ritenuti accettabili…
MAH!