La maggioranza fa quadrato intorno al Documento di economia e finanza regionale

Respinti tutti gli ordini del giorno depositati dalla minoranza.
Palazzo Regionale
Politica

Dopo tre giorni di discussione e 60 ordine del giorno respinti, nella tarda serata di oggi, venerdì 18 ottobre il Consiglio regionale ha approvato con i 19 voti della maggioranza, 2 contrari (PCP) e 13 astensioni (Lega VdA, RV, FI) il Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2025-2027.

A illustrare il testo era stato il Presidente della Regione, Renzo Testolin. “Il Defr si presenta come un documento in cui sono condivisi obiettivi e linee strategiche sotto il filo conduttore della sostenibilità, dell’accessibilità e dell’attenzione al territorio e alla comunità, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione delle risorse e del patrimonio della nostra Regione, con un’attenzione particolare a vivere e far vivere la montagna sia attraverso investimenti che ne aumentino la sicurezza e che la tutelino, là dove possibile, dai cambiamenti climatici, sia tracciando la strada per infrastrutture e servizi che possano rendere il nostro territorio più attrattivo e in grado di garantire stabilità occupazionale e nuove ed interessanti opportunità di scelta per i nostri giovani. La sostenibilità è declinata in tutte le sue forme socio-economico-ambientali con l’attenzione dovuta soprattutto agli elementi più deboli della comunità così come a quelli territoriali, cercando di dosare con equilibrio le iniziative, le azioni e le risorse per far crescere nel modo più armonioso possibile il sistema Valle d’Aosta nel suo complesso”.

Le critiche della minoranza

Incapacità di programmazione e risposte insufficienti. Oltre agli ordini del giorno, piovono critiche da parte della minoranza sul Defr in discussione.

“Ancora una volta constatiamo che il Defr è viziato da criticità croniche a cui non si è voluto o potuto ovviare. È evidente l’incapacità di programmazione rispetto ad alcuni temi e emergenze con riproposizione di obiettivi che sono sempre gli stessi e che, in alcuni casi, traguardano questa Legislatura e anche metà della prossima” evidenzia il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin.

“Non mi aspettavo un Defr con i fuochi d’artificio, ma una maggiore attenzione alla chiusura definitiva di alcuni progetti, quello sì .Quanto rappresentato oggi appare, infatti, un trascinamento del contingente, più che una programmazione di fine Legislatura volta a concludere i dossier storici o portare a termine impegni recenti.” il commento del Capogruppo di RV, Stefano Aggravi.

“Questo Defr riflette l’arroganza di una maggioranza in affanno, impegnata a sfuggire al confronto (anche con le parti sociali che non si sono volute audire in Commissione), che su molte scelte si contraddice e su altre rinvia decisioni strategiche, come il futuro del Casinò, a dopo le elezioni” la valutazione della Capogruppo di PCP Erika Guichardaz. 

Nessuno sconto neppure dal Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis: “Ll ricette proposte nel Defr per superare questa fase recessiva – con un calo degli investimenti del 51% dal 2007 al 2021- non sono sufficienti ad affrontare i problemi che vive oggi la Valle. Secondo noi ci vuole una Pubblica amministrazione agile, che limita il suo raggio d’azione nell’economia, che rafforza il tessuto produttivo valdostano, che crea le condizioni per determinare un ecosistema positivo dove le imprese tornino ad investire”.

Cosa prevede il Documento di economia e finanza

20 settembre 2024

Quando manca un anno circa alla fine dell’attuale legislatura, il Documento di economia e finanza (Defr), il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione, antipasto del Bilancio regionale, non può che essere, come spiegato nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Renzo Testolin “in continuità”.

Per questo nelle oltre 200 pagine del documento, da lunedì all’esame delle competenti commissioni, non si trovano grandi novità, quanto un aggiornamento del cronoprogramma dei vari obiettivi dell’attuale Governo.

Sulla futura governance del Casinò, viene ribadita la preferenza per l’alternativa che prevede un gestore terzo mediante selezione competitiva e vengono delineati i prossimi step. Se il 2025 sarà dedicato all’analisi delle modifiche normative del nuovo disciplinare di concessione e delle modalità più appropriate per l’attuazione della selezione competitiva, nel 2026 potrebbe arrivare la gara per individuare il nuovo gestore della casa da gioco.

Per la “gestione unitaria delle grandi stazioni” da sci bisognerà invece attendere il 2025, dopo che la Regione in settimana ha affidato a Finaosta nuovi approfondimenti sullo studio presentato nei mesi scorsi.

E’ rinviato invece alla prossima legislatura il progetto della mobilità a idrogeno nel trasporto pubblico locale, con la scadenza a fine giugno 2027 dell’attuale appalto. “Il mercato non è ancora maturo per l’immediata attuazione nel settore” spiega il documento. “Ad oggi si trovano in commercio solo mezzi urbani di grandi dimensioni, quando in Valle d’Aosta sono necessari per lo più mezzi extra urbani e non sempre di tali dimensioni. L’attività è quindi stata traslata in avanti nel tempo.”

Sulle scuole emerge la necessità di approfondire il piano triennale di dimensionamento sul secondo ciclo di istruzione, anche a seguito della recente riforma dell’istruzione tecnico−professionale. “Nello specifico, in collaborazione con l’Osservatorio economico e sociale della Regione,  – spiega il Defr – nell’ottica di una migliore programmazione territoriale, si prevede di monitorare l’evolversi delle iscrizioni, in particolare nei percorsi della Bassa e Media Valle, per proporre, in futuro, un’eventuale razionalizzazione degli indirizzi, definendo nuove disposizioni per la formazione delle classi”. Lo studio dovrebbe concludersi nel 2025, per arrivare poi nel 2026 a deliberare “nuove disposizioni per la formazione delle classi nelle scuole del secondo ciclo di istruzione ed eventuale approvazione delle modalità e dei criteri per la definizione dell’organico delle scuole dell’infanzia e del primo”.

Bisognerà attendere invece almeno il 2026 per vedere operativo lo studentato a Palazzo Cogne. Entro il 2024 il Governo regionale conta però di avviare le attività connesse all’individuazione del soggetto gestore. Dovrà in particolare essere costituito, come da disegno di legge approvato nei mesi scorsi, un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e individuata la Società di gestione del risparmio tramite procedure di evidenza pubblica.

Vedrà la luce nel 2027 l’itinerario ciclo-pedonale da Courmayeur a Pont-Saint-Martin.
“Le progettazioni dei due tratti di pista ciclabile hanno seguito iter differenti: per la bassa Valle l’incarico attualmente affidato riguarda l’adeguamento della Fattibilità tecnico economica, mentre per l’alta Valle gli incarichi sono stati affidati le fasi progettuali di definitivo ed esecutivo. L’amministrazione dispone pertanto del progetto di fattibilità tecnica−economica aggiornato per quanto riguarda la Bassa valle e del progetto definitivo per quanto riguarda l’Alta valle, in linea con la programmazione originaria. Per quanto sopra descritto le due procedure saranno complessivamente realizzate in tempi diversi con termine previsto comunque entro l’anno 2027″.

In ambito socio sanitario il 2025 sarà dedicato a rivedere la Legge regionale 3/2013 “al fine di fronteggiare il disagio abitativo elaborando un sistema integrato tra le politiche settoriali (abitative, lavorative, sociali, educative)” e a riorganizzare “la governance nell’ambito del sistema di welfare regionale con specifico riferimento alla separazione della funzione di programmazione delle politiche sociali dalla funzione di gestione dei servizi”. 

Defr 2025 - 2027
Defr 2025 – 2027

Sempre il prossimo anno è atteso un disegno di legge regionale che prevede “incentivi urbanistici a favore delle strutture turistico−ricettive valdostane al fine di favorire il loro ampliamento e riqualificazione.  – si legge nel Defr – Nei contesti territoriali oggetto di perdita di attrattività turistica, gli incentivi saranno concessi anche con la possibilità di prevedere destinazioni urbanistiche diverse rispetto a quella turistico−ricettiva. Tale strumento potrebbe essere orientato al recupero di edifici fatiscenti o in disuso, soprattutto nel territorio dei Comuni a minore densità turistica, permettendo altresì un miglioramento sotto il profilo urbanistico dei centri abitati e favorendo il ripopolamento delle zone di montagna”.

Oltre agli obiettivi di Governo, il Defr offre anche una fotografia della situazione economica della nostra regione. Dopo aver recuperato “in termini reali” alla fine del biennio 2021−2022, i livelli pre−pandemici, la crescita del Pil dovrebbe “ulteriormente rallentare nell’anno in corso (+0,81%)“. Nel successivo triennio 2025−2027 “è prevista una dinamica espansiva, sebbene relativamente modesta sotto il profilo quantitativo, che porterebbe a proseguire il trend positivo”.

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