Sylvie Bonel è la nuova “Animatrice principale” della Jeunesse Valdôtaine

L'elezione venerdì 27 settembre, all'Assemblée Générale a Châtillon. Al centro, anche la questione "réunion": "È un processo che va nella direzione giusta: quella di ricreare una casa autonomista. Ma, al di là delle parole e degli scritti, deve concretizzarsi nei fatti".
Il nuovo Comité della Jeunesse Valdôtaine- Al centro, Sylvie Bonel
Politica

La Jeunesse valdôtaine – la “giovanile” del Mouvement – ha rinnovato le sue cariche venerdì 27 settembre all’Assemblée Générale a Châtillon, alla “Paolo Chasseur”.

La nuova Animatrice principale è Sylvie Bonel, 21 anni di Arnad. Aimé Dujany assumerà la carica di Tesoriere (Animateur adjoint) e Andrea Prudenziati quella di Secrétaire verbalisant. Completano la squadra del nuovo Comité de Coordination André Comé, Daniel Dujany, Marlène Jorrioz, Valérie Poletto, Sylvie Proment e Pietro Vuillermoz.

“Noi siamo il futuro, e nostro dovere non è solo quello non dimenticare il passato, ma soprattutto conoscerlo a fondo per guardare al domani con responsabilità e ambizione ha detto Bonel -. Non si tratta di vivere nella nostalgia, ma di usare la nostra storia come una base sulla quale costruire dei progetti ambiziosi”.

Non sono mancati riferimenti alla situazione politica regionale e al Mouvement. Al centro – inevitabilmente – la reunification: “Abbiamo ottenuto una grande vittoria, che ha segnato l’avvio di un processo che va nella direzione giusta: quella di ricreare una casa autonomista – ha spiegato sempre la neo Animatrice -. Ma, al di là delle parole e degli scritti, questo passaggio deve concretizzarsi nei fatti. Dobbiamo sentirci veramente appartenenti ad un’unica famiglia, senza rischiare di essere una famiglia ristretta o élitaria. Dobbiamo essere una famiglia allargata dove tutti devono essere ascoltati e mai esclusi”.

Per raggiungere questo obiettivo la Jeunesse vuole mettersi al centro: “Siamo l’unico gruppo di giovani autonomisti valdostani – ha aggiunto Bonel -. Dobbiamo essere critici e non dobbiamo avere paura di esprimerci, di dire ciò che pensiamo, di denunciare ciò che non condividiamo e di sostenere invece ciò che fa parte della nostra identità. Siamo giovani e questo ci dà un vantaggio: la possibilità di commettere errori e imparare da questi”.

Nel suo programma, Sylvie Bonel ha tracciato la linea. Partendo dall’interno: “Per creare questo gruppo affiatato abbiamo previsto diversi eventi durante tutto l’anno. Iniziamo oggi con questa storica presentazione sull’autonomia di Joseph Rivolin (ospite durante l’Assemblea). Questo è solo il primo passo che ci porterà verso un’analisi più approfondita dello Statuto e delle sue applicazioni, con una serie di incontri nei prossimi mesi”.

La seconda parte, invece, guarda all’esterno. E – dice una nota della Jeunesse – a “collaborare con le altre realtà autonomiste”. “Dobbiamo promuovere il dialogo con le altre realtà autonomiste, sia a livello nazionale che europeo – a aggiunto Bonel -. Lo scambio culturale e politico deve diventare una leva di crescita per i membri che fanno parte della Jeunesse Valdôtaine Dobbiamo, nelle nostre modeste dimensioni, aspirare a rendere la nostra regione un esempio virtuoso, capace di ispirare nel contesto internazionale”.

“La Jeunesse Valdôtaine si impegna a svolgere un ruolo chiave in questo periodo di cambiamento, proponendosi come forza trainante per i giovani della regione, promuovendo il dialogo con l’Union Valdôtaine e portando nuove idee affinché la nostra regione continui a brillare nel panorama autonomista”, ha chiuso la neo Animatrice principale.

Jeunesse Valdôtaine

2 risposte

  1. Bellissime parole: ma se fa come i precedenti Animateur, cioè sottomettersi ai matusa dell’UV, soprattutto quelli che l’Union l’hanno sfasciata e ridicolizzata, allora non cambia nulla. Se poi fanno come gli autonomisti senior, dividersi in fazioni interne l’una contro l’altra, ancora peggio. Se volete un famiglia allargata nella Jeuenesse, almeno il 50%+1 dei membri del comitato del movimento non devono essere figi/nipoti/parenti degli unionisti: nei pochi anni che ci sono stato dentro, sembrava di stare nelle scuola giovanile dei rampolli dell’Union Valdotaine, dove solo i ragazzi imparentati agli iscritti nell’UV andavano avanti. Se le parole teoriche verranno messe in pratica alle prossime regionali sono contento: altrimenti è “cambiare tutto per non cambiare niente”,

  2. Contrariamente all’andamento delle nascite, la classe politica prolifera in maniera esuberante.

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