Sul raddoppio del Monte Bianco la Regione Valle d’Aosta ha registrato degli spiragli dalla Francia. A riferirlo è stato oggi il presidente della Regione Renzo Testolin nell’incontro avuto a Torino, nella sede della Regione Piemonte, ad un incontro con il Vice premier Antonio Tajani, il Presidente del Piemonte Alberto Cirio e il Sindaco di Torino Stefano Lorusso sul tema delle chiusure del tunnel ferroviario del Frejus e del traforo del Monte Bianco. Presente, in collegamento anche il Vice delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi.
Testolin ha ricordato la recente interlocuzione con il Ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot “che si è dimostrato sensibile al tema”. Sottolineando come il Consiglio Valle si è già nel tempo favorevolmente espresso per la costruzione di una seconda canna del tunnel del Monte Bianco che potrebbe garantire maggior sicurezza, flussi separati e maggior fluidità del traffico. Il presidente Testolin ha quindi ribadito “la piena disponibilità delle istituzioni valdostane a collaborare con il Governo nazionale sul dossier da cui dipende lo sviluppo economico non solo della Valle d’Aosta, ma di tutto il Nord Ovest in ambito turistico, commerciale ed industriale”.
A prevedere il raddoppio del tunnel del Monte Bianco è anche il Piano regionale dei trasporti della Valle d’Aosta. “Attualmente, tramite il Ministero dell’ambiente italiano, è all’attenzione del Governo francese che potrà esprimersi riguardo alla compatibilità ambientale. – ricorda l’Assessore regionale ai trasporti Luigi Bertschy – Sarà questo un importante passaggio di coinvolgimento anche internazionale che potrebbe rappresentare un banco di prova per questo progetto che ha l’obiettivo di garantire un collegamento stabile e sicuro tra l’Italia e la Francia, tramite la Valle d’Aosta”.
“La riunione di oggi con il Ministro Tajani – ha aggiunto Bertschy – conferma l’attenzione del Governo sul futuro del tunnel del Monte Bianco e le buone relazioni politiche e istituzionali tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, sviluppate in questi anni, che producono una importante convergenza su alcuni dossier strategici”.
4 risposte
Se è così spero che non si faccia
Gli italiani: il primo accordo di raddoppio del Bianco tra Francia e Italia sabotare dalla Regione, il costo dell’opera è tutta a carico dell’Italia. Visto che il grosso della Torino-Lione è finanziato da UE e Francia, la Francia pretenderà che il raddoppio lo paghi quasi tutto l’Italia: come dire, il mio turno l’ho fatto, ora tocca a te.
Chi paga? Testolin?
Grandi geni!! Aspettatevi violenze dal lato francese del tunnel. In Savoia e Alta Savoia, dove la maggior parte della popolazione è contraria al raddoppio, hanno Rassemblement National in risposta ai spiragli lasciati aperti al raddoppio dal governo Borne, che i nostri geni di politici italiani hanno annunciato in pompa magna senza pensare alle conseguenze di dirlo troppo in anticipo. E poi se il ministro degli esteri dice che il governo francese è disponibile a valutare il raddoppio non siate contenti. I veri pezzi da 90 che hanno potere sulla parte francese del traforo e possono dire sì al raddoppio sono alre persone: il Presidente Macron, il premier Barnier, l’Assemblea Nazionale e soprattutto Savoia e Alta Savoia. E visto che il loro portavoce principale è Founier, allora aspettatevi un conto salatissimo in forze di sicurezza. Prima dire “la Francia ha detto si” ricordatevi il proverbio non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Un primo sì non vuole dire “i lavori partono prossimo anno”, è solo l’inizio di un lungo iter che porterà l’inzio lavori solo tra 2/3 anni come minimo. Finché non ci sarà una data ufficiale di inizio non cantate vittoria cari valdostani: i francesi non hanno ancora calato le loro carte. E ho paura che ci diranno sicuramente di sì al raddoppio ma con condizioni stringemti che ci renderà il raddoppio del traforo un’ernorme pillola amara : secondo me sarà una gigantesca supposta di lassativo.