Sarà istituito un tavolo tecnico con il Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie per la revisione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta. E’ quanto emerso al termine dell’incontro di giovedì scorso, 31 ottobre, fra il presidente della Regione Renzo Testolin e il Ministro Roberto Calderoli.
Con riferimento al disegno di legge costituzionale concernente le modifiche degli statuti delle Regioni a statuto speciale, il Governo ha declinato la possibilità di condividere un percorso univoco da parte delle “speciali”, prima sui principi comuni e in seguito in merito alla revisione delle competenze.
“Considerato il lavoro già svolto insieme alle altre Regioni a statuto speciale e la prosecuzione dell’iter già avviato dalle Province di Trento e Bolzano, abbiamo così valutato di dare la nostra disponibilità per proseguire il confronto anche se in forma bilaterale. – ha spiegato questa mattina in apertura dei lavori del Consiglio Valle Testolin. “Nonostante le difficoltà legate alle differenti visioni politiche, peraltro già esplorate grazie all’interessamento del Ministro, l’obiettivo è quello di addivenire ad un rafforzamento delle nostre competenze e di valutare le possibili aperture al raggiungimento di un principio di intesa più tutelante nei nostri confronti”.
Durante l’incontro, il presidente della Regione ha inoltre anticipato al Ministro il prossimo invio in Commissione paritetica (per il tramite dei membri di parte regionale) dello schema di norma di attuazione per la creazione di un “sistema regionale integrato di finanza pubblica con gli enti locali e strumentali della Regione”.
“Nell’evidenziare l’urgenza di detta iniziativa, anche a seguito di quanto statuito dalla Corte costituzionale con la sentenza 145/2024, ho ricordato come la stessa sia rafforzata dalla previsione contenuta nell’Accordo in materia di finanza pubblica per gli anni dal 2025 al 2032, sottoscritto il 20 ottobre scorso, nel quale Stato e Regione hanno concordato l’impegno a predisporre una norma di attuazione in tal senso.”
Testolin ha chiesto, quindi, rappresentato al Ministro l’esigenza di ridurre le tempistiche dei lavori della Commissione paritetica, in particolare per l’iter di espressione dei pareri di competenza da parte dei Ministeri.